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Come si gestisce una #impresa al giorno d’oggi? foto

Ecco 5 buone abitudini che gli imprenditori dovrebbero adottare nel 2017 per avere successo.

Come si gestisce una impresa al giorno d’oggi?

Il Faro on line – La gestione di un’impresa non è una cosa semplice, bastano poche mosse false ed ecco che il fallimento è dietro l’angolo. Il rischio è quello di perdere non solo il capitale investito ma anche la fiducia in se stessi e la credibilità agli occhi degli altri. Sfruttare il più possibile il potenziale dell’azienda è solo una delle carte da giocare e non è neanche una cosa poco: per ottimizzare la forza e usarla al meglio occorre operare in modo corretto, cercando di evitare il sovraccarico. Per raggiungere gli obiettivi prefissati e superarli occorre, quindi, lavorare bene e anche rischiare, qui e lì, senza lasciarsi sedurre dagli specchi per le allodole, con il pericolo di perdere l’intero patrimonio.

Qualche esempio di casa nostra? Facile! Basti pensare a Marco Tronchetti Provera e a Sergio Marchionne.
Marco Tronchetti Provera, amministratore delegato del gruppo Pirelli, nel 2000 decise di vendere l’OTI, incassando circa 4 miliardi di euro da investire nella scalata della gestione di Telecom Italia. Sergio Marchionne, colui che ha capeggiato il rinnovamento della maggiore industria automobilistica italiana, nel 2009 fece acquisire alla FIAT il 20% di Chrysler.

D’altra parte, occorre dire che l’imprenditoria è in costante cambiamento o, almeno, dovrebbe. Essere al passo con i tempi è fondamentale, adattarsi alle novità, così come è importante mantenere la calma e rispettare i propri obiettivi, nonostante l’andamento del mercato. Per essere un buon imprenditore nel 2017 bisogna essere flessibili e avere una visione più ampia del concetto di azienda, del rapporto che questa ha con i clienti e con i propri dipendenti. Vediamo quindi quali sono le 5 buone abitudini da adottare nel 2017, nel campo dell’imprenditoria, seguendo anche le tendenze del momento.

1) Affidarsi al crowdfunding.

Esatto, anche le grandi aziende come i piccoli imprenditori possono scegliere di seguire questa strada.
Sono già diverse le imprese che stanno usando questo canale non solo per raccogliere i soldi per la produzione di un prodotto, ma anche per testare quelli che sono i gusti e le esigenze degli utenti. Raccogliere queste informazioni significa anche sviluppare il prodotto in modo che possa avere maggior successo. Tutto questo si traduce in risparmio, perché il capitale verrà investito solo su determinati progetti e non su piani secondari e quasi inutili. Avere la possibilità di avere (o meno) l’approvazione del pubblico prima di andare in produzione, consente di arrivare sul mercato con più sicurezza. Con il crowdfunding gli utenti si sentiranno anche personalmente più coinvolti, perché potranno effettivamente dire la loro sul lancio di un articolo o di un servizio.

2) Ridurre la quantità di e-mail all’interno della propria azienda.

Quando sia la comunicazione interna che quella esterna di un’azienda avviene tramite e-mail il risultato è che si rischia di trascorrere tutta la giornata con la casella di posta elettronica aperta sul proprio desktop, mettendo in pericolo la concentrazione. Le aziende dovrebbero quindi organizzarsi diversamente, utilizzando un apposito software per la comunicazione interna, così da usare le e-mail unicamente per quella esterna. Ad esempio, ci si può affidare a un client di messaggistica istantanea che sia stato creato proprio sulla base di quelle che possono essere le esigenze dei gruppi di lavoro. I dipendenti che fanno parte di questo gruppo possono inviarsi messaggi, allegati e anche creare dei canali che possono essere utilizzati per trattare specifici temi aziendali. In ogni canale dovrà essere possibile inviare file, in questo modo la comunicazione interna potrà diventare più ordinata e diretta. Inoltre, è anche importante scegliere un’applicazione che consenta di creare chat tra due sole persone, così da evitare notifiche al resto del gruppo quando non ce n’è bisogno.

3) Adottare strategie di marketing quale la segmentazione del mercato potrebbe essere un’altra buona abitudine.

Secondo la tecnica di segmentazione del mercato quest’ultimo deve essere formato da gruppi di potenziali clienti, che hanno delle caratteristiche omogenee, definite in base a variabili generali (come l’età, il luogo di residenza); e le variabili comportamentali (in quale occasione si fa un determinato acquisto, la fedeltà, l’intensità d’uso per dirne alcune). Dopo aver ricavato questi segmenti occorre capire su quale lavorare. A questo punto si può pensare al posizionamento, alla differenziazione rispetto la concorrenza. Dopo la segmentazione si può stabilire quale prodotto offrire, il suo prezzo, come promuoverlo e distribuirlo.

4) Investire sui Millennials.

I Millenials rappresentano oggi una buona parte della popolazione e, come si può immaginare, sono la prossima generazione di manager e dirigenti. Più istruiti dei loro genitori per quanto riguarda l’uso delle tecnologie, sono determinati a crescere, a fare carriera. Tra le buone abitudini (o forse è meglio chiamarli “buoni propositi”) occorrerebbe inserire la buona formazione dei ventenni e dei trentenni. Rafforzare i loro punti di forza e compensare le loro carenze significa assicurare un futuro con una buona leadership alla propria azienda. Millennials e nuove tecnologie vanno di pari passo ed è per questo che occorre aggiornare la propria impresa e fare una buona educazione. La formazione è inoltre indispensabile per l’intera azienda: non aiuta solo a ottenere il successo ma anche a mantenerlo.

5) Curare il rapporto leader-dipendenti.

Un altro dei buoni propositi riguarda i processi decisionali e il coinvolgimento dei dipendenti. È importante cercare di farli sentire parte non solo di un’impresa ma anche di una famiglia. Ascoltare chi lavora per l’azienda, cercare di andare incontro alle sue necessità significa avere dei dipendenti più felici, disposti a lavorare con entusiasmo, dando il meglio di sé.

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