Quali sono le sedie di design più celebri?
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Quali sono le sedie di design più celebri?

26 aprile 2018 | 8:0


Nel 1950 la Barcelona Chair è stata lievemente riadattata per assecondare necessità produttive, ma l’originale di circa venti anni prima è ben presente nella memoria degli appassionati e di tutti i collezionisti.


Ormai le conosciamo e siamo così abituate a vederle che non ci rendiamo più neppure conto di quanto siano state innovative la prima volta che sono state mostrate al pubblico: le sedie di design sono icone e, al tempo stesso, oggetti della nostra quotidianità. Ma quali sono quelle più famose? Di certo in una ipotetica graduatoria non può mancare la Barcelona Chair che è stata ideata da Ludwig Mies Van der Rohe alla fine degli anni ’20 del secolo scorso: deve il proprio nome alla sede dell’Esposizione Universale del 1929, dove il designer presentò la sua creazione, destinata al padiglione della Germania. Nel 1950 la Barcelona Chair è stata lievemente riadattata per assecondare necessità produttive, ma l’originale di circa venti anni prima è ben presente nella memoria degli appassionati e di tutti i collezionisti.

Da Le Corbusier a Marcel Breuer
Nel novero delle sedie design entrate nell’immaginario collettivo c’è anche la LC1 di Le Corbusier, nota in modo particolare per il suo rivestimento in pelo pezzato, oltre che per la struttura in acciaio cromato. Sono tre le versioni ideate, ognuna delle quali concepita per una situazione di impiego specifica: la prima risale al 1928 ed è quella per Villa Church; la seconda risale al 1929 ed è quella per il Salon d’automne; la terza risale al 1930 ed è quella per l’esposizione all’Union des Artistes Modernes.

Sempre degli stessi anni è la S32 di Marcel Breuer, che è riconducibile al periodo berlinese dell’artista: una volta abbandonato il Bauhaus, a cavallo tra la fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30 del XX secolo Breuer cominciò a lavorare in qualità di interior designer e di architetto autonomo, facendosi apprezzare per i disegni di diversi mobili e per la realizzazione di una vasta gamma di arredi per interni. Tra questi c’era, appunto, la S32, dotata di tubolare in acciaio, con canna d’India intrecciata e legno: ancora oggi rappresenta uno dei modelli più celebri – e celebrati – di tutto il pianeta.

Franco Albini e Xavier Pauchard
Un’altra sedia di design che si è conquistata un posto d’onore nel settore di riferimento è la 832 Luisa di Franco Albini, per portare a termine la quale ci fu bisogno di 15 anni di studio e di lavoro. Tempo ben speso, però, come dimostra l’assegnazione del premio Compasso d’Oro del 1955 a rendere onore al progetto. Questa poltroncina caratterizzata da sedile, schienale e struttura portante in acciaio ha contraddistinto la messa a punto di un nuovo linguaggio nel mondo dell’interior design, in virtù di una schiettezza compositiva che manda in brodo di giuggiole gli amanti dello stile. L’imbottitura in poliuretano espanso non cambia, mentre varia il materiale del rivestimento, in frassino, in noce o in frassino tinto nero; per il rivestimento la scelta è tra pelle e tessuto.

La Chaise A è, invece, il risultato della creatività di un operaio metallurgico, Xavier Pauchard. Oggi la si reputa la sedia da caffè per antonomasia, e se ne apprezza la solidità: una dote che, però, non compromette in alcun modo la sua grazia. Infine, dopo aver citato il Mezzadro di Pier Giacomo e Achille Castiglioni del 1957, vale la pena di menzionare la 699 Superleggera di Gio Ponti, a disposizione con la struttura in frassino naturale laccato nero o laccato bianco; il sedile può essere imbottito o classico, con intreccio di canna d’India.