“Ladispoli, chiederemo lo stato di calamità naturale”

1 dicembre 2008 | 16:17
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“Ladispoli, chiederemo lo stato di calamità naturale”

L’intervento del sindaco Crescenzo Paliotta: “Ci auguriamo che anche tutti gli amministratori del litorale si uniscano a questa istanza”

Il Faro on line – “Le mareggiate di questi ultimi giorni
hanno provocato dei danni gravissimi per la nostra spiaggia non si possono
prendere solo soluzioni tampone. Chiederemo lo stato di calamità naturale e ci
auguriamo che anche tutti i sindaci del litorale si uniscano in questa nostra
richiesta”. Con queste parole il sindaco di Ladispoli, Crescenzo Paliotta, ha
commentati gli effetti delle mareggiate che in questa ultima settimana ha messo
a serio rischio il litorale di Ladispoli già flagellato dal fenomeno
dell’erosione.

“Danni pesanti – ha proseguito Paliotta – si sono avuti su
tutto il litorale: a San Nicola dove l’acqua ha raggiunto le fondamenta delle
strutture del Velico e de Il Castello nonostante, nei mesi scorsi, siano stati
effettuati degli interventi di protezione d’urgenza. In serio pericolo anche la
parte di costa dove si trova il passaggio pedonale che porta alla villa
imperiale di Pompeo, una delle vestigia più importanti della città balneare.
Nel fine settimana,inoltre, il lungomare centrale ha avuto dei danni molto
gravi e l’acqua del mare è arrivata addirittura alla strada. In pericolo anche
la stabilità delle strutture dello Scorpion Bay e del Blue Marlin, stabilimenti
dove la furia delle acque ha distrutto tutti gli arredi”.

“Alla luce di tutto questo – ha continuato Paliotta –
l’Amministrazione comunale di Ladispoli
chiederà, da una parte, lo stato di calamità naturale e dall’altra non
più soluzioni tampone ma l’attuazione del piano regionale già programmato di
protezione della costa che prevede un intervento di otto milioni di euro. E ci
auguriamo che anche gli altri comuni del litorale seguano il nostro esempio
perché qui è in ballo sia la salvaguardia dell’ambiente che l’economia di un
intero territorio. Inoltre chiederemo all’Agenzia del Demanio che vengano
sospesi tutti i pagamenti dei canoni nelle zone danneggiate dalle mareggiate
per evitare un ulteriore aggravio sulle spalle degli operatori turistici”.

Problemi, infine, anche a Porto Pidocchio, il piccolo
attracco dei pescatori professionisti dove si è ulteriormente aggravato il
fenomeno dell’insabbiamento impedendo ai pescatori di mettere in acqua le
barche.