“Alcool”: un mare di parole dove perdersi e ritrovarsi

12 gennaio 2009 | 14:56
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“Alcool”: un mare di parole dove perdersi e ritrovarsi

Ostia – Donatella Zapelloni , in scena dal 15 al 25 gennaio al Teatro Dafne1

Il Faro on line – Ritorna, dopo sette anni dal suo primo debutto, uno di quegli spettacoli che chi ha perso non dovrebbe lasciarsi sfuggire e chi ha visto avrà piacere di rivedere. Si tratta di “Alcool”, un monologo divertente dai tratti amari, brillantemente interpretato da Donatella Zapelloni, in scena dal 15 al 25 gennaio al Teatro Dafne1.
Sarebbe facile pensare di poter affogare i dispiaceri, le delusioni, la depressione – male piuttosto diffuso di questi tempi – in una bottiglia di alcool, ma la protagonista di questo divertente monologo, abilmente scritto da un uomo – Ciro Melillo – non si accontenta di questo; preferisce affogare in un mare di parole, pensieri, cambi di rotta, ripensamenti, leggerezze, tentando di mettere i ‘remi in barca’ e lasciarsi andare all’istinto più puro. Sbagliando, sapendo di sbagliare. Entrando in quel percorso di consapevolezza in cui tutti, prima o poi dovremmo incappare per star bene con noi stessi. Cantando, ridendo, piangendo, a volte consapevole a volte no… tutte le contraddizioni del vivere quotidiano di una donna single con cui il pubblico non farà fatica a simpatizzare, né ad affezionarcisi.
Abbiamo chiesto all’unica protagonista se vi siano, nello spettacolo, tracce autobiografiche.
“Come in molti miei spettacoli, si. Ma solo in parte. Intanto perché, benché sia mia l’idea, la sceneggiatura è stata scritta da un mio carissimo e abilissimo amico, non da me. E poi, fortunatamente, non sono single da oltre cinque anni… Questo già scioglie molti dubbi. Ma credo che insieme siamo riusciti ad aver raccolto il vissuto di molti single, uomini o donne che siano. Tutti prima o poi si è passati attraverso momenti di profonda solitudine, ‘allenandosi a sorridere’ per dirla alla Gaber’… come ci si può non riconoscere? Inoltre sono convinta che l’autoironia, di cui è imperniato lo spettacolo, sia alla base di un sereno vivere quotidiano. Ed è facile riconoscersi anche in questo.
“Rimettere in piedi un testo dopo tanti anni, non è un po’ rischioso?
“Se possa esser datato?No. Assolutamente. Intanto perché qualche aggiornamento lo abbiamo apportato e poi perché le relazioni e le dinamiche del proprio quotidiano non invecchiano mai. Quelle sono. Quello che cambia invece, è ciò che ci circonda, ahimé. La realtà. E qualche toccata e fuga su questo argomento, non manca di certo!”
Dal 15 al 25 gennaio 2009. Teatro Dafne1, prenotazioni allo 06.566.7824.