La denuncia del ‘Comitato per l’Ambiente’ sul mancato avvio del ‘porta a porta’
Il Faro on line – “Ancora una volta dobbiamo verificare che il nostro Comune, secondo per abitanti nella Provincia di Roma dopo Guidonia ma con un tasso di crescita relativa superiore, nonostante si avvii a raggiungere rapidamente i 70.000 abitanti ancora non assume iniziative pari alla sua rilevanza, in materia ambientale ed in particolare sulla gestione dei rifiutiâ€. Questo è il commento del Comitato per l’Ambiente di Fiumicino, in merito al mancato avvio della raccolta differenziata porta a porta. Lo smaltimento dei rifiuti urbani, soprattutto nei centri con un alto numero di residenti, continua a destare preoccupazione. Se da un lato, vengono incentivati dei sistemi per evitare danni all’ambiente, dall’altro vengono proposti impianti altamente inquinanti, con conseguenza spesso sottovalutate.
“Da qualche tempo – continuano dal comitato – abbiamo avviato la campagna pubblica Non bruciamoci il futuro, per informare la popolazione sulle ricadute in termini ambientali e sanitarie della costruzione di costosissimi, inutili e pericolosi impianti di incenerimento mentre non si inizia invece ad affrontare seriamente una diverso modo di fare raccolta differenziata o di risolvere a monte il problema con deliberazioni per la riduzione dei rifiuti stessi. Il piano operativo della Provincia di Roma, 2008/2011 predisposto dall’assessore Civita, ha fotografato una situazione in cui solo il comune di Roma, non solo non ha avviato la raccolta, ma non ha neanche presentato un progettoâ€. Eppure, la Provincia di Roma ha predisposto dei fondi per poter avviare la raccolta porta a porta, proprio perché un tale sistema, necessita di costi elevati. Negli 1,8 milioni di euro previsti, infatti, è compreso l’acquisto dei mezzi, l’assunzione del personale e l’affidamento della campagna informativa. Il dubbio espresso dal comitato, riguarda la scarsa attenzione verso sistemi di smaltimento alternativi, mentre si è dato risalto alla possibilità di costruire nuovi impianti: “I fondi non sono stati impegnati in quanto a tutt’oggi il Comune non ha presentato nessun progetto in merito, anzi si è speso in sede regionale per autoproporsi per ospitare un inceneritore senza che nessuno glielo avesse chiesto pensando forse ad un sistema redditizio per ripianare il bilancio, così come non è stata presa nessuna iniziativa per migliorare il servizio stessoâ€.
In conclusione, ciò che auspica il comitato, è un nuovo modo di intendere lo smaltimento dei rifiuti urbani, considerando i vantaggi dei nuovi sistemi ad impatto nettamente inferiore, con un progetto serio ed attuabile in tempi brevi: “Noi ribadiamo la nostra disponibilità a supportare l’amministrazione nell’avvio della riconversione della raccolta differenziata da stradale a porta a porta – sistema che garantisce un risultato pari al 70% di recupero dei materiali – precisando che il progetto sperimentale dovrà interessare una tipologia urbana che rappresenti veramente Fiumicino come comune a bassa densità abitativa. Con l’avvio della raccolta porta a porta riteniamo opportuno presentare una proposta di impianto di smaltimento a impatto zero già realizzata a Colleferro nella nostra Provincia, che oggi rappresenta una opportunità unica sia per il Comune che per la popolazione, di gestire un ciclo dei rifiuti con il conferimento a costo zero ed un risparmio annuale di circa 100 €/tonn. , tenendo presente che Fiumicino produce circa 35.000 tonn/anno e paga questo costo di discaricaâ€. Proprio su questi temi, il comitato per l’ambiente ha in programma due convegni-dibattito (previsti per il 14 febbraio a Maccarese e per il 28 febbraio a Fiumicino), con la presenza di autorevoli ricercatori ed imprenditori del settore, per illustrare una proposta concreta di ciclo industriale ad impatto zero e soprattutto a costo zero sia per il Comune che per i cittadini.
Stefania Carlucci