Sanità, dalle intercettazioni spuntano i rimborsi gonfiati

4 febbraio 2009 | 23:58
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Sanità, dalle intercettazioni spuntano i rimborsi gonfiati

Inchiesta partita su iniziativa dei carabinieri che avevano ricevuto una ‘soffiata’ su Villa dei Pini di Anzio. Si dimette il Direttore degenare della

Il Faro on line – Due anni di indagini e di intercettazioni telefoniche. L’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari Giampaolo Angelucci e alla richiesta di autorizzazione inoltrata alla giunta della Camera per suo padre, Antonio e’ partita su iniziativa dei carabinieri del Nas di Roma che avevano ricevuto una ‘soffiata’ su Villa dei Pini di Anzio (nella foto). “Guardate che la casa di cura – avrebbe detto l’anonimo interlocutore – truffa la sanita’ nazionale, spacciando le lunghe degenze come ricoveri per riabilitazione”.
In termini economici questo significa triplicare l’incasso. Il tutto, ovviamente, a carico della Regione Lazio. Cosi’ inizia la storia. Dopo una prima indagine sommaria, i carabinieri si convincono che non si trovavano di fronte a una maldicenza, a un dispetto, ma per davvero qualcuno si stava arricchendo, truffando il servizio sanitario nazionale con fatture per false riabilitazioni, quando in realta’ si sarebbe trattato solo di lunghe degenze.
Il rapporto finisce immediatamente sul tavolo della procura di Velletri che ordina gli accertamenti da fare in casi del genere: le tanto discusse intercettazioni telefoniche. Stando a quanto si apprende, in tanti mesi di indagini, numerosi colloqui telefonici sono stati registrati e trascritti dagli investigatori e poi trasmessi al Pm.
Mano mano che l’inchiesta e’ andata avanti, il ruolo di Villa dei Pini (che comunque avrebbe incassato svariati milioni di euro, provento, secondo l’accusa, della truffa ai danni del servizio sanitario nazionale), si sarebbe ‘ridimensionato’. L’attenzione di investigatori e magistrato sarebbe invece stata richiamata sul San Raffaele di Velletri. Secondo l’accusa la parte piu’ rilevante dei rimborsi sarebbe finita alla casa di cura della famiglia Angelucci, tramite la connivenza anche di alcuni funzionari regionali.
Migliaia di pagine contenenti colloqui, appuntamenti ed altro. Poi la richieste di arresto, il Pm di Velletri le ha sollecitate in carcere, il Gip le ha accolte, ma tramutandole in domiciliari. Infine il ‘blitz’: i militari si sono presentati nelle abitazioni di Giampaolo Angelucci e degli altri, contemporaneamente sono scattate le perquisizioni negli uffici della Tosinvest, le acquisizioni alla Regione Lazio. Tanti i documenti sequestrati che ora saranno vagliati dai Pm. E adesso inizieranno gli interrogatori.

Ricordiamo per correttezza di cronaca  che l’accusa non corrisponde automaticamente ad una sentenza di colpevolezza, che solo in un eventuale dibattimento in Tribunale potrà essere definita. Dunque per ora si tratta di un castello accusatorio della Procura – seppur documentato – da provare poi nelle sedi competenti.
In un comunicato, il Gruppo Angelucci ha dichiarato la propria estraneità ai fatti e respinto ogni addebito.

IL COMUNICATO DEL GRUPPO ANGELUCCI
Le misure cautelari disposte dal Tribunale di Velletri sono “abnormi e sproporzionate”. Così gli impreditori Angelucci e la San Raffaele SpA commentano, in una nota, i provvedimenti cautelari che sono stati notificati loro dai carabinieri del Nas. “Pur ritenendo abnormi e sproporzionate le misure poste in essere”, si legge, gli Angelucci “sottolineano la loro totale estraneità ai fatti addebitati e confidano di poter dimostrare a breve termine l’infondatezza delle accuse loro rivolte. Ribadiscono altresì di riporre piena fiducia nell’operato della magistratura”.

MARRAZZO E LE DIMISSIONI ALLA ASL RMH
“Ho accolto le dimissioni presentate da Luciano Mingiacchi, Direttore generale della Asl Roma H”, dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta sulla sanità.
Nelle prossime ore sara’ pronto il provvedimento per la nomina del Commissario straordinario della Asl”. Lo rende noto il presidente della regione Lazio Piero Marrazzo. “Inoltre l’amministrazione adottera’ i provvedimenti cautelativi previsti dalla legge nei confronti dei dipendenti della Regione coinvolti nelle indagini. Gia’ domani sara’ insediata la Commissione amministrativa interna d’inchiesta sui fatti oggetto dell’iniziativa dell’autorita’ giudiziaria. Sara’ inoltre rafforzata l’area ispettiva della Direzione programmazione dell’assessorato alla Sanita’.

CONVOCATI I DIRETTORI GENERALI ASL
E’ partita la convocazione dei Direttori generali di tutte le aziende ospedaliere e sanitarie del Lazio per oggi alle 12 e 30. “Intendo sottolineare – ha detto Marrazzo – che eventuali carenze nell’attivita’ di controllo assegnata a ciascun direttore generale saranno valutate come gravi inadempienze tali da portare alla rimozione degli stessi”.