Anzio e Nettuno, a presto un progetto per la prevenzione dei reati

7 marzo 2009 | 01:00
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Anzio e Nettuno, a presto un progetto per la prevenzione dei reati

Palazzi: ‘Il 12 marzo sarà il punto di partenza di un percorso di coinvolgimento concreto ed effettivo di tutti gli attori istituzionali’

Il Faro on line – Si riunirà a Tivoli, giovedì 12 marzo, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per affrontare con più attenzione la delicata situazione dell’area nord est di Roma e trovare le soluzioni necessarie per monitorare e prevenire reati, specie dopo i recenti fatti di cronaca.
“Ringrazio il  Prefetto Giuseppe Pecoraro – dichiara in una nota l’assessore provinciale alle Politiche della Sicurezza e Protezione Civile, Ezio Paluzzi – per aver raccolto subito il nostro appello, che consta di una programmazione di svolgimento dei comitati sull’intero territorio provinciale. Il progetto interesserà a rotazione Tivoli, Civitavecchia, Anzio, Nettuno e la zona Tiberina. La prossima scadenza va nella direzione di un intervento urgente di messa in sicurezza di un’area molto vasta della provincia di Roma, che va da Monterotondo alla Valle dell’Aniene e ai Castelli. Partire da Tivoli con un progetto itinerante del Comitato – aggiunge Paluzzi – è un segnale molto  importante, che testimonia non solo l’attenzione e la sensibilità  dimostrata dal Prefetto per le problematiche del territorio provinciale, ma anche il grande lavoro di coordinamento e di necessaria collaborazione tra tutte le istituzioni e gli enti locali interessati. Solo attraverso una solida intesa tra le istituzioni potremo contrastare i fenomeni di degrado e criminalità ed attuare una politica di sicurezza capace di prevenirli efficacemente”.
“Il 12 marzo – conclude Paluzzi – sarà il punto di partenza di un percorso di coinvolgimento concreto ed effettivo di tutti gli attori istituzionali presenti sul territorio provinciale. Non solo Roma, quindi, sulle cui precarietà siamo tutti consapevoli, ma anche e soprattutto tutti i comuni della provincia, che, se ‘abbandonati’, non riuscirebbero a fronteggiare le emergenze che dalla Capitale si riversano sui territori limitrofi, accrescendo le impossibilità di ‘cura’ di amministrazioni prive delle adeguate risorse”.