‘Casa da Gioco: entro due anni apriremo lo stesso’

11 marzo 2009 | 18:33
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‘Casa da Gioco: entro due anni apriremo lo stesso’

Il Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini sul ‘Casinò al Paradiso sul Mare’

Il Faro on line – “La realizzazione del nuovo Porto Turistico di Anzio e l’apertura del Casinò al Paradiso sul Mare, che avrebbero insieme un indotto diretto occupazionale di oltre mille posti di lavoro, sono due punti qualificanti del nostro programma di governo che intendiamo raggiungere prima possibile. Qualora non venga modificata la legge che, ad oggi, non condente l’apertura dei Casinò in Italia entro due anni apriremo, a prescindere, la Casa da Gioco della Città di Anzio presso l’edificio realizzato appositamente per ospitarla: il Paradiso sul Mare”.

E’ la posizione del Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, intervistato dal TG5, rispetto alla legge per la riapertura dei Casinò oggetto di un’articolata proposta presentata dal Senatore, Candido De Angelis e rilanciata dal Presidente del Senato, Renato Schifani.    

“Nel corso dell’anno inaugureremo Villa Corsini Sarsina che, tra le tante attività, sarà anche la nuova sede del Consiglio Comunale, Inoltre – continua il Sindaco Bruschini – libereremo definitivamente l’edificio del Paradiso sul Mare, di proprietà esclusiva del Comune di Anzio, dalla presenza delle cucine dell’Istituto Alberghiero che saranno trasferite nel nuovo centro scolastico polifunzionale di Anzio Due. Bene ha fatto, in tempi di crisi economica, il Presidente del Senato a porre l’attenzione sulla necessità di una legge per l’apertura dei Casinò, attesa dalla nostra Città dal 1926, che avrebbero un’importante ricaduta occupazionale, sull’indotto turistico e sulla valorizzazione e promozione del nostro territorio”.

La proposta di legge per l’apertura dei Casinò in Italia, presentata dal Senatore, Candido De Angelis prevede, in 18 articoli, norme per la istituzione e autorizzazione all’esercizio delle nuove case da gioco, l’affidamento della concessione ai Comuni che possono gestire direttamente il casinò, formare società miste o affidarlo a terzi iscritti in un albo nazionale,  la ripartizione dei proventi da destinare per “il 50% al Comune sede di casa da gioco con vincolo di destinazione I) alla riduzione delle imposte a carico dei cittadini; II) al finanziamento di opere pubbliche di viabilità, acquedotti, fognature e strutture pubbliche a sostegno dello sviluppo turistico e al restauro di immobili di interesse storico e artistico; III) al finanziamento dei servizi sociali con particolare riferimento alle persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche o familiari; IV) al potenziamento dei servizi turistici V) alll’adeguamento della casa da gioco e delle relative infrastrutture, compreso il ripiano dei mutui eventualmente accesi per la realizzazione o ristrutturazione. Il 25% alla Regione dove ha sede la casa da gioco per il finanziamento delle Aziende di promozione turistica ai sensi della legge 17 maggio 1983 n. 217 e successive modifiche e integrazioni. Il 25% al bilancio dello Stato per essere destinati ai fini del potenziamento di organici e mezzi dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza”. Nella proposta, inoltre, si stabiliscono le incompatibilità, le regole da seguire e viene istituita la polizia dei giochi.