
Calicchio: ‘Disconosciuti gli accordi di palazzo Chigi’ Califano: ‘Una battaglia che non bisogna perdere’
Il Faro on line – “La Cai mette a segno un altro colpo basso, stavolta ai danni della Alitalia Maintenance System. La Cai sta tagliando commesse all’Ams e sta portando in Svizzera alcuni dei motoriâ€. E’ quanto afferma il capogruppo del Partito democratico di Fiumicino, Paolo Calicchio, che si schiera dalla parte dei lavoratori e punta il dito contro la Cai: “La Cai pensa di potersi permettere tutto in nome del profitto. Dopo aver calpestato ogni accordo e dopo aver tratto profitti sule spalle degli italiani, ora sta di nuovo disconoscendo quelli che erano gli accordi di palazzo Chigi, reiterati il 3 dicembre, sulla questione Ams. Gli accordi, in poche parole, erano che i motori sbarcati fossero affidati ad Ams per farli sistemare e garantire così una vita all’industria di manutenzione che ha sede a Fiumicino dove ci lavorano anche quasi 100 operai, dei quasi 500 totali, abitanti a Fiumicino. Invece ieri uno dei motori sbarcati da un aeromobile Cai è stato incartato con destinazione Srl Tecnik società svizzera nata dalle ceneri del crack Swissair che avrà offerto di certo migliori garanzie alla Cai, nel senso di maggior risparmio o in termini economici o temporali, che, operando solo per il profitto, avrà accettato senza tenere conto di nessun accordoâ€.
Se la nuova linea proseguirà , i lavoratori Ams avranno davanti di nuovo lo spettro della cassa integrazione, o nel peggiore dei casi, nuovi licenziamenti.
“Nelle officine – prosegue Calicchio – con estremo stupore ho visto materiali e macchinari il cui costo è di milioni di euro, fermi, staccati improduttivi. Ma quale è lo scopo di questo gioco al massacro sulle spalle dei lavoratori che sono anche specializzati, tecnici aeronautici che ci invidia tutto il mondo? Ritengo che dietro a queste manovre vi siano solo volontà politiche aberranti che magari puntano a ben altri interessi. In ogni caso ho chiesto al Sindaco di intervenire come vice presidente dell’Anci e come coordinatore della Polverini, e chiederemo anche a Vice presidente Montino di riaprire il tavolo interistituzionale, per risollevare il problemaâ€.
Gli fa eco Michela Califano, segretario Pd di Fiumicino che afferma: “Vedere lavoratori fare azioni di forza dovendo presidiare l’hangar per impedire fisicamente che un’altro motore venga spedito in Svizzera a SrTechnik, come già accaduto a dicembre con futili motivazioni da parte della Cai la quale non solo continua a togliere commesse alla Ams ma non ha ancora pagato alcune fatture sospese emesse a loro carico. Questo modo di agire della Cai conferma ancora di più il sospetto che noi tutti abbiamo sempre avuto e cioè che la strategia aziendale e di esternalizzare vari comparti della società creando un mondo aeroportuale fatto di cooperative e piccole aziende che non hanno la forza di garantire la qualità dei servizi per la quale la nostra compagnia di bandiera si è sempre distinta nel mondo aeronautico e del trasporto aereoâ€.
“Riteniamo – conclude Califano – che questa è una battaglia che non bisogna perdere. E’ vergognoso che in questo periodo di crisi di tutto il settore aeroportuale, dove i lavoratori sono stati scippati dei più elementari diritti, dove abbiamo assistito alla perdita di centinaia di posti di lavoro e che un intero sistema è stato demolito mettendo in ginocchio un’intera comunità , senza una valida motivazione se non quella di fare cassa per pochi intimi, i signori della società Adr con la benedizione della Cai proclamano e sbandierano l’inizio del processo dell’ampliamento dello scalo di Fiumicino parlando di 900mila movimenti all’anno che frutteranno migliaia di posti di lavoro; e i lavoratori di oggi? E i cassaintegrati? E i licenziati? Vogliono costruire una nuova città aeroportuale sulla pelle di chi questa città l’aveva già costruita e che per puri giochi politici gli è stato dato il ben servito. Noi vogliamo capire in qualità di amministratori del nostro territorio, di lavoratori, di abitanti di una città che non può continuare ad essere terra di conquistaâ€.
Ste.Ca.