Porto turistico di Fiumicino, facciamo un po’ di storia

11 gennaio 2010 | 00:53
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Porto turistico di Fiumicino, facciamo un po’ di storia

La concessione demaniale marittima fu chiesta nel 1990. A vent’anni di distanza aprono i cantieri

Il Faro on line – Quante volte al realizzarsi di una grande opera ci si chiede “ma come ci si è arrivati?”. E troppe volte la memoria corta fa dimenticare quanta fatica, quanti ostacoli, quante difficoltà sono intervenute prima di sorridere davanti ai fotografi durante il taglio di un nastro. In questi giorni l’argomento principe a Fiumicino è la prossima posa della prima pietra per il nuovo porto turistico, il primo ecocompatibile ed il più grande d’Europa; e fiumi d’inchiostro sono stati spesi nel mare magnum di un generale applauso. Noi crediamo sia giusto andare a ripercorrere tappa per tappa praticamente tutto l’iter che ha portato ad oggi, consci che la memoria storica è fondamentale per la crescita culturale di un territorio.

E allora ripercorriamo insieme questo viaggio nel tempo, andando a finire ai primi anni Novanta, e precisamente al 22 aprile 1990, quando la Ip – Iniziative Portuali ha chiesto la concessione demaniale marittima per 90 anni per la realizzazione del Porto Turistico di Fiumicino in località Isola Sacra. Ma c’era anche un altro soggetto interessato alla costruzione del porto turistico, con un altro progetto in altra sede ma sempre nel Comune di Fiumicino. Iniziò una guerra di ricorsi che terminò con la vittoria della Ip. Dunque si passò alla fase operativa, quella della Conferenza dei servizi; una lunghissima Conferenza che, tra osservazioni e aggiustamenti, è durata ben dieci anni, dal 4 agosto 1998 fino all’11 marzo 2008. Gli studi di fattibilità del progetto hanno ottenuto il via libera del Consiglio il 29 luglio 2009, avendo inserito al proprio interno le integrazioni alle infrastrutture dell’Isola Sacra. Su questo punto, cioè quello delle infrastrutture, si è giocata una partita importantissima sia con il costruttore sia anche all’interno dello stesso Comune, e in momenti diversi. Vale la pena ricordare, uno per tutti, l’adeguamento di via Monte Cadria approvato in giunta il 21 ottobre 2009; la variante al Prg del 24 novembre 2009, e soprattutto l’emendamento presentato dall’intero Consiglio sulle opere a scomputo di oneri di urbanizzazione che spaccò An mettendo Gonnelli, De Vecchis e Graux da una parte e Tomaino, Buggini e Sabelli dall’altra, fino ad arrivare all’assenza di quest’ultimi tre durante il voto dell’emendamento stesso. Tutti interventi però, quelli citati a livello infrastrutturale, che hanno poi proseguito il loro iter fino a diventare parte organica del progetto definitivo, ricevendo infine l’applauso generale e dimostrando dunque la bontà originaria.

D’altronde  quell’emendamento “impose” ed impone al costruttore di realizzare opere infrastrutturali anche al di fuori del perimetro del costruendo porto turistico, il che ha significato in soldoni lo stanziamento di 9,5 milioni di euro per la realizzazione del nuovo Ponte 2 giugno, ma anche 1,7 milioni per la realizzazione degli svincoli tra via Trincea delle Frasche e via della Scafa; così come lo stanziamento di 1 milione e 150mila euro per la realizzazione di un asilo nido per 60 bambini in località Isola Sacra. Soldi che, lo ricordiamo per precisione, o il costruttore impiega direttamente sulle opere stesse, oppure versa al Comune il quale però ha quelle somme vincolate alla realizzazione dei progetti prima descritti. In parole povere: quelle tre cose si faranno, e resteranno nella storia di Fiumicino.

Per tornare alle date, l’accordo di programma è stato sottoscritto il 17 dicembre 2009 da Comune di Fiumicino, dalla Regione Lazio e dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Ora, il prossimo 4 febbraio 2010, non resterà che iniziare i lavori con la posa della prima pietra.
Lavori che nel dettaglio portuale prevederanno la realizzazione di opere su una superficie di 104 ettari (77 per opere a mare e 27 per opere a terra), 4 darsene principali, 2 stazioni per il rifornimento carburante, 1435 posti barca (per imbarcazioni che vanno dagli 8 ai 60 metri), 3409 posti auto, negozi, bar, ristoranti, alberghi. Gli investimenti previsti sono tutti privati e saranno di 325 milioni di euro e porteranno 650 posti di lavoro per la cantieristica e 2500 una volta entrato a regime.
Ma che per l’intera città vorranno anche dire parcheggi pubblici interrati, strade e parcheggi pubblici a raso, illuminazione pubblica, rete di smaltimento delle acque nere, rete di smaltimento delle acque meteoriche, rete idrica e innaffiamento del verde pubblico e dell’arredo urbano, una chiesa con casa parrocchiale e l’adeguamento e il completamento di via Monte Cadria – Via Costalunga con la manutenzione di via del Faro. Una rotatoria su via Trincea delle Frasche, la riqualificazione del vecchio faro e della zona circostante; e in più fondi per corsi di formazione professionale connessi all’attività nautica.

Insomma un progetto di grande respiro che però, viste le date dall’inizio dell’avventura ad oggi, ha visto un percorso decisamente tortuoso, sia a livello burocratico-amministrativo sia a livello politico. A dirla tutta, la questione si è realmente sbloccata quando, come usa dire la gente nei bar, sono arrivati i “soldi veri”, e cioè – per dirla invece in termini più formali – quando il gruppo Acqua Marcia di Francesco B. Caltagirone ha mostrato un concreto interesse per il progetto della Ip Iniziative Portuali e si è reso disponibile a realizzarlo. Tra poche settimane ci sarà l’apertura dei cantieri, poi il volto di questa città in pochi anni cambierà per sempre.

Angelo Perfetti

Per saperne di più
http://www.iniziativeportuali.it/
http://www.acquamarcia.it/WebSite/projects.aspx?pid=100&sid=3&cid=2&lid=1