‘Dopo aver ridotto i fondi… la destra di Fiumicino vuole le ronde’

13 aprile 2010 | 01:38
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‘Dopo aver ridotto i fondi… la destra di Fiumicino vuole le ronde’

Megna (Pd): ‘I problemi della sicurezza non possono essere lasciati alla stucchevole propaganda’

Il Faro on line – “Qualche giorno fa, su alcuni organi di stampa locali, alcuni consiglieri della destra locale, a gran voce hanno minacciato la creazione di ronde in relazione alla crescente ondata di fatti criminosi nel comune di Fiumicino. Dopo vari episodi di furti, stupri e varie razzie, questi esponenti politici hanno urlato il loro ‘Adesso basta’. Con chi ce l’hanno, chi è l’interlocutore istituzionale verso cui urlano così?”.
Questo l’interrogativo di Raffaele Megna, esponente provinciale del Partito democratico.
“Il centrodestra sui problemi della sicurezza ha conquistato Roma con Alemanno e il Governo nazionale con Berlusconi. Risultato: Roma continua ad essere una città insicura e il Governo con l’ultima Finanziaria ha tagliato milioni di euro ai bilanci delle forze dell’ordine”. Tant’è che anche nel nostro Comune, non è un mistero per nessuno, le caserme dei carabinieri non si aprono, chiudono diversi presidi, specie al nord, e spesso non si ha né personale né benzina per far uscire le pattuglie. Ma di cosa stiamo parlando?”.

“La trovata delle ronde, – spiega Megna – se non fosse che il problema è così serio, fa ridere: la legge sulle ronde, voluta dalla Lega, è un fallimento, perché in Italia si contano sulle dita una mano le associazioni che si sono accreditate per svolgere questo ruolo e poi, se i pattuglioni di baldi volontari incrociassero dei malfattori che fanno? Chiamano le Forze dell’ordine. Ma queste potrebbero rispondere che non hanno nemmeno una pattuglia da far uscire dalla caserma, come già sanno i cittadini che di notte hanno provato a chiedere un intervento”.
“Sui sacrosanti problemi della sicurezza, la risposta non può essere lasciata alla stucchevole e demagogica propaganda, perché questa è facilmente smascherata e smascherabile dai fatti. Su questi temi, – prosegue Megna – la risposta non può essere la sola repressione: a Roma dopo la chiusura dei mega campi nomadi, qualcuno si è domandato dove stanno andando i tanti rom che non accettano i piccoli campi  regolari? O dopo le campagne anti prostituzione di Roma, qualcuno si chiede dove  vanno le giovani ragazze quando vengono cacciate dalle strade più note? O ci chiediamo dove vanno gli immigrati allo sgombero delle baraccopoli?
“Al di la delle chiacchiere demagogiche ed elettorali – conclude Megna – se al lavoro, da ben retribuire delle forze di polizia, non si affiancano massicci investimenti nel settore del recupero e dell’integrazione, significa spostare il problema da un posto ad un altro e non risolverlo. Riguardo la destra di Fiumicino, invece di spararle grosse iniziasse a chiedere al ‘Governo del fare’ più fondi per le forze dell’ordine. Sbaglio… o era questo il loro impegno in campagna elettorale?”.