Liquami nel canale di Maccarese: torna l’acqua nei campi agricoli

25 aprile 2010 | 02:19
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Liquami nel canale di Maccarese: torna l’acqua nei campi agricoli

Fiumicino – Scarabello: ‘Servono più controlli. Questi episodi mettono a repentaglio il raccolto’

Il Faro on line – A due settimane dal grave episodio di sversamento di liquami nel canale di Maccarese, tornano a respirare i campi della zona nord di Fiumicino con la riapertura dell’acqua per l’irrigazione, che salvaguarderà, si spera, il raccolto estivo. Certamente si provvederà a controlli più severi per chi tenterà di fare il furbo inquinando le acque. Ne è certo il consigliere comunale Germano Scarabello, vicepresidente del Consorzio di Bonifica che non risparmia parole dure contro questa prassi che puntualmente crea enormi rischi per il territorio: “Bisogna capire se il versamento è dovuto ad una sovrabbondanza o a dolo, magari per risparmiare il costo del trasporto del liquame in zone distanti 4 o 5 km. Certo è che con malizia si potrebbe pensare ad un atto voluto, vista la frequenza con la quale questi episodi capitano”.
Tutto ha origine il 2 aprile scorso, quando alcuni dipendenti del Consorzio di Bonifica hanno scoperto che nel canale erano stati versati liquami. Come da prassi hanno allertato l’Arpa Lazio, che ha immediatamente provveduto ai controlli, risultati postivi, e con la stessa velocità è stata bloccata la fornitura di acqua per l’irrigazione. Il Consorzio ha comunque scelto di far analizzare le acque da un laboratorio privato, con risultati allarmanti.
“Gli agricoltori – precisa Scarabello – sono in piena fase produttiva. Questi episodi mettono a repentaglio il raccolto di un’intera stagione. Ovviamente anche il disagio causato ai cittadini è elevato, perché il cattivo odore è chiaramente percepibile in un’area vasta. Le idrovore lavorano a pieno regime per molte ore al giorno e l’acqua che assorbono dal canale è la stessa acqua inquinata”.
Le idrovore però non si possono fermare, altrimenti tutta l’area che ha interessato la bonifica si ritroverebbe sott’acqua. La legge in materia prevede che in questi casi è necessario cogliere in flagrante chi fa azioni di questo tipo, si fa appello quindi al buon senso degli allevatori, che dovrebbero avere maggior rispetto per il territorio che li ospita. Scarabello si è fatto portavoce presso gli uffici comunali per chiedere controlli maggiori “direttamente al presidente della commissione ambiente Roberto Merlini, affinché vengano istituiti controlli itineranti presso le aziende”.
Stefania Carlucci