‘Grotte del promontorio abbandonate al degrado’

28 luglio 2010 | 23:53
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‘Grotte del promontorio abbandonate al degrado’

La denuncia di Legambiente: ‘Avviare un’opera di pulizia dei delicatissimi luoghi ipogei’

Il Faro on line – Le meravigliose grotte del Promontorio del Circeo vivono un grave stato di abbandono, esposte a spoliazioni e vandalismi, cacciatori di souvenir, spazzatura ed escrementi, falò improvvisati e addirittura scavi abusivi. Legambiente lancia un forte sos per quello che è uno dei più importanti poli di interesse speleomarino e paleoantropologico d’Italia, patrimonio importante e dimenticato del Parco nazionale del Circeo”.

Legambiente, raccogliendo la denuncia lanciata dalla Fondazione Marcello Zei e, grazie ad una prima mappatura realizzata a cura del Gruppo Grotte Roma Niphargus, evidenzia che lungo le falesie costiere del Circeo si aprono a ventaglio una cinquantina di cavità, sia sommerse che emerse, tutte di estrema importanza dal punto di vista culturale, scientifico, paesaggistico e ambientale. Un patrimonio di inestimabile valore sia sotto il profilo dei ritrovamenti paleontologici e paletnologici -con scavi avviati alla fine degli anni ’30 dal Blanc e purtroppo non proseguiti in tempi recenti – che sotto quello naturalistico, per la ricca biodiversità offerta dall’habitat ipogeo, che sarà anche al centro dell’attenzione della Goletta Verde di Legambiente che sabato 31 luglio approderà a Sabaudia (Lt), prima tappa del viaggio nel Lazio, con un’iniziativa a Torre Paola alle ore 10 e a seguire una ricca »FestAmbiente« con incontri e concerti al Waterlife Lake Club”.

“Le grotte del Circeo hanno un fascino immenso e internazionale, riportano alla leggenda di Ulisse e della Maga Circe e sono numerosi i legami alle vicende narrate da Omero nell’Odissea ritrovati sul campo. Un patrimonio prestigioso e trascurato del Parco nazionale del Circeo, che va reso fruibile in modo sostenibile – dichiara Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio – Non servono solo divieti di facciata e inutili cancellate, quanto piuttosto lo sviluppo di una fruizione turistica consapevole, anche creando nuove occasioni lavorative ecocompatibili. Questa è la vera sfida del futuro: preservare con la forza della cultura il prezioso patrimonio costiero del Parco del Circeo”.

Legambiente chiede con forza all’Ente Parco nazionale del Circeo e alle istituzioni locali di avviare “un’opera di pulizia dei delicatissimi luoghi ipogei, a partire dalla Grotta delle Capre, con la contemporanea definizione di una regolamentazione che garantisca la fruizione controllata delle cavità. In tal senso, un segnale incoraggiante viene dall’apertura quotidiana e gratuita che le istituzioni di San Felice Circeo hanno ottenuto questa estate per il sito Neanderthaliano di Grotta Guattari”.

“Una possibilità – come sottolinea la Fondazione Marcello Zei – che riconosce l’importanza di divulgare la conoscenza a tutti senza alcun privilegio o restrizione”.