Ici su aree edificabili, Leccese: ‘Il Comune delle cause perse’

13 agosto 2010 | 00:24
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Ici su aree edificabili, Leccese: ‘Il Comune delle cause perse’

L’esponente del Pdl: ‘Il 73% dei ricorsi presentati contro l’Amministrazione sono stati accolti’

Il Faro on line – “Sulla questione ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) sulle aree edificabili si sta testando in queste settimane tutto il fallimento politico e amministrativo della Giunta Raimondi” Queste le parole di Cristian Leccese, coordinatore cittadiuno del Pdl. “Lo scorso 23 luglio la Giunta comunale, guidata da Raimondi e da una parte del Pd, ha approvato una delibera con la quale l’Amministrazione conferisce al Sindaco apposito mandato per proporre ricorsi in appello innanzi alla Commissione Tributaria Regionale del Lazio avverso 22 ricorsi, accolti in prima istanza, tutti relativi alla questione Ici aree edificabili. Il totale dei ricorsi attualmente presentati sono 30 e ben 22 (oltre il 70%) hanno avuto ragione dagli organi della giustizia tributaria. Come si giustificano questi dati? La questione è più che chiara. Tempo fa il Comune ha deciso giustamente di avviare degli accertamenti sul pagamento dell’Ici sulle aree private classificate come ‘potenzialmente edificabili’. L’applicazione di tale imposta, nel Comune di Gaeta, è stata da sempre molto controversa, mostrando lati oscuri e poco chiari sulla pretesa del Comune di vedersi pagare gli onerosi arretrati sulle aree ‘potenzialmente edificabili’. Il Piano Regolatore del Comune è scaduto da anni, i regolamenti sono abbastanza datati e ciò che sarebbe bastato in fase di accertamento era semplicemente un po’ di buon senso nell’interpretare la posizione dei proprietari che posseggono terreni di cui da decenni non usufruiscono e non potrebbero comunque usufruirne a causa dei mille lacciuoli della burocrazia corrente. Bastava poco per applicare quel criterio di ragionevolezza ma, come al solito, la Giunta di sinistra targata Raimondi, ha mostrato il suo lato peggiore: l’imposizione delle scelte senza se e senza ma, credendo di essere i salvatori della patria e detentori della verità assoluta. Con il solo scopo di fare cassa ad ogni costo ai danni dei cittadini che continuano a subire frequentemente tali ingiustizie, sono stati notificati molti accertamenti Ici sulle aree edificabili in maniera vessatoria; e con la speranza o la convinzione che i poveri contribuenti non avrebbero avuto modo di impugnare tali atti, o proteggendosi dietro la giustizia tributaria che, in tali casi avvantaggia spesso la parte pubblica, all’insegna del principio della ‘necessità di contribuzione’. Stavolta però non è andata così. A quanto pare molti concittadini, presi dalla rabbia nei confronti di una azione amministrativa così scorretta, hanno presentato ricorso e, dimostrando le loro ragioni, hanno visto vedere accolte le loro istanze e sopperire l’Amministrazione raimondina”.