‘Abbandonati sulle piste dell’aeroporto di Palermo’

2 ottobre 2010 | 23:23
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‘Abbandonati sulle piste dell’aeroporto di Palermo’

La testimonianza di un residente di Fiumicino a bordo del volo uscito fuori pista in fase di atterraggio

Il Faro on line – “Saltati giù dall’aeroplano, abbiamo camminato per quaranta minuti sotto la pioggia a pochi metri da altri aerei che decollavano dalla pista accanto”.
Sembrerebbe l’immagine di una situazione grottesca e surreale degna solo di una gag cinematografica e, invece, è quanto avvenuto a 124 passeggeri a bordo l’airbus della WindJet partito da Roma e finito fuori pista in fase di atterraggio all’aeroporto Falcone-Borsellino. Nella fila indiana, animata da pianti, imprecazioni e continue domande, c’è anche Andrea Musmeci, coordinatore Giovani dell’associazione Progetto Futuro di Fiumicino.

“Mi sono subito reso conto che qualcosa non andava in fase di atterraggio quando mi è sembrato che l’aero acquistasse velocità. Poi l’impatto e la lunga planata sulla pancia del velivolo. La gente ha iniziato a urlare, a piangere a chiedere aiuto… la mia preoccupazione e che ci fosse un principio di incendio. Fortunatamente la pista bagnata, oltre ad ammorbidire lo slittamento dell’aereo sembra abbia impedito il divampare delle fiamme. In quegli istanti di panico gli assistenti di bordo hanno avuto un ruolo determinate riuscendo a gestire la situazione. Dopo averci tranquillizzato ci hanno fatto scendere dalla porta anteriore”.

Una volta saltati a terra i passeggeri pensano di trovare ad attenderli i soccorsi… ma intorno non c’è anima viva. Una pioggia incessante rende ancora più desolato il panorama: l’aeroplano, privo di carrello è sbilanciato all’indietro mimando quasi un decollo. Inoltre ha un’ala danneggiata. Per i passeggeri inizia una seconda avventura.

“Per paura che il velivolo prendesse fuoco, abbiamo deciso di allontanarci convinti che di lì a poco saremmo stati raggiunti da ambulanze e mezzi delle forze dell’ordine con le sirene accese. Ma a farci compagnia solo il rumore dei nostri passi e il rombo di qualche aereo che intanto decollava sulla pista accanto”.

Continuano a camminare per una mezz’ora e, alla fine, raggiungono la stazione dei vigili del fuoco. “La serranda era abbassata – spiega Musmeci – e un gruppo di persone ha iniziato a bussare con forza. Dopo qualche minuto un pompiere ha alzato la saracinesca e, stupito, ci ha chiesto: ‘E voi? Da dove spuntate?’ Era chiaro che nessuno sapeva ancora di quanto fosse accaduto. Noi abbiamo proseguito a camminare nel totale sconforto e alla fine abbiamo raggiunto lo scalo dove finalmente si erano attivati i soccorsi. Qui, i feriti sono stati trasportati in ospedale e gli altri accompagnati in albergo… Le valige le abbiamo riprese quattro giorni dopo”.

Cosa pensavi quando camminavi al buio in mezzo alle piste dello scalo?
“Ho pensato che fosse accaduto qualcosa di molto grave… Insomma, un’aereo cade in pista e nessuno se ne accorge!”.

Il direttore Enac dello scalo palermitano, Rosalba Castiglia, ha comunicato di avere avviato la verifica della corretta attuazione del Piano di Emergenza Aeroportuale, il cui rapporto finale verra’ consegnato al Direttore Centrale Coordinamento Aeroporti, Giuseppe Daniele Carrabba e al Direttore Centrale Coordinamento Attivita’ Aeronautiche, Fabio Nicola.
Riccardo Ragozzini