Parco archeologico, il Tar dà ragione al Comune

5 ottobre 2010 | 15:02
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Parco archeologico, il Tar dà ragione al Comune

Il piano di riqualificazione prevede il recupero, il restauro e la valorizzazione dei beni

Il Faro on line – Respinti dal Tar di Roma i ricorsi contro la realizzazione di un parco archeologico nella villa di Marco Emilio Lepido. Con sentenza pubblicata il 24 settembre scorso, il Tribunale amministrativo della capitale ha dato ragione al Comune di San Felice Circeo, difeso e rappresentato dall’avvocato Corrado De Angelis, dichiarando inammissibile il ricorso dei proprietari dell’area che chiedevano l’annullamento dei provvedimenti relativi all’approvazione della variante al Piano regolatore generale, adottata al fine di realizzare il parco pubblico  nell’area privata dove insistono i resti della antica residenza di epoca romana nota anche come “Villa dei Quattro Venti”. Insieme al Comune, si erano costituiti in giudizio il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, e l’Ente Parco Nazionale del Circeo.

“Il Tar – si legge in una nota del Comune di S.Felice Circeo – ha respinto nel merito un altro ricorso, il numero 9249 del 2004, che i proprietari del terreno avevano presentato contro il progetto definitivo, l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e la dichiarazione di pubblica utilità. I lavori, dunque, – aggiunge la nota – sono pronti a partire. Il progetto definitivo dell’opera ha già ricevuto il voto favorevole del Consiglio comunale e il Ministero per i Beni e le Attività culturali ha dichiarato di pubblica utilità l’acquisizione della villa. Parere favorevole è stato dato anche dalla Conferenza dei Servizi, mentre la Regione Lazio ha proceduto, alla fine del 2009, all’approvazione della variante, e il Comune ha affidato i lavori di diserbo, messa in sicurezza e rifacimento della recinzione. Il piano di riqualificazione prevede – conclude il Comune – il recupero, il restauro e la valorizzazione dei beni storici archeologici presenti, in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio. Tutto il sito, che si estende per un’area di circa 8mila metri quadrati, verrà attrezzato per la visita al pubblico con apposite attrezzature e cartellonistica”.