Caso Seport, parla Giorgio Davoli

8 ottobre 2010 | 14:18
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Caso Seport, parla Giorgio Davoli

L’ex presidente dell’azienda risponde alle polemiche

Il Faro on line – “Leggo sulla stampa di questi giorni delle difficoltà che sta attraversando la S.E.Port. ed il commento che in proposito fa il consigliere Perello, addebitando responsabilità alla Autorità Portuale ed al sottoscritto  – scrive in una nota Giorgio Davoli (ex presidente S.E.Port.) – Nel merito osservo che: dal 5 agosto 2008 non rivesto più la carica di presidente della società e che quindi da tale data ho perso ogni potere di firma; nei 12 anni di mia gestione dell’ azienda i bilanci, ovviamente, oltre che dal C.d.A. e dall’assemblea dei soci, sono stati  approvati dal collegio sindacale che ha svolto anche la funzione di “ revisore contabile”. I bilanci sono stati sempre in sostanziale pareggio o in attivo consentendo la ripartizione di divendi alla proprietà. Solo un anno è stato registrato un passivo, però prontamente recuperato l’anno successivo. Il fatturato dell’azienda è passato dai circa 400.000 euro iniziali a circa 6.000.000 euro. Con un capitale iniziale di 20.000.000 milioni di lire, passato in più riprese a 540.000 euro sono stati effettuati investimenti per circa  3.500.000 euro in impianti, mezzi, macchinari. Il livello di ‘rating’ stimato dagli istituti bancari è andato via via aumentando fino a raggiungere quasi il massimo”.
“I soci S.E.Port. – prosegue Davoli – non sono mai stati chiamati a fornire garanzie per mutui e anticipi erogati dalle banche all’ azienda; i servizi offerti e cresciuti nel tempo rispetto agli iniziali hanno avuto apprezzamento sia dagli utenti (navi, agenzie,  imprese) che dalla stessa Autorità Portuale e dalle altre Istituzioni operanti nel porto. A riprova le numerose lettere di encomio e gradimento ricevute dalla società, a fronte di  una quasi  totale assenza di proteste e rimostranze. Per quanto riguarda il personale dipendente  ricordo che da 9 dipendenti iniziali si è arrivati a quasi 70, rispettando il necessario equilibrio con le commesse di lavoro. L’azienda in 12 anni di mia gestione non ha mai subito scioperi, contestazioni, vertenze irrisolte. Infine desidero esprimere tutto il mio disappunto e rincrescimento per l’attuale stato di crisi della azienda, confidando però in una pronta capacità di ripresa e sviluppo per superare la concorrenza che è pur vero non proviene dalla città ma dai numerosi altri porti nazionali ed esteri toccati dalle navi”.