“Di Liegro, potenziare i reparti’

21 ottobre 2010 | 19:15
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“Di Liegro, potenziare i reparti’

L’intervento di De Balzo, presidente della Commissione regionale Lavori pubblici

Il Faro on line – “Abbiamo più volte ribadito che l’ospedale di Gaeta non sarà chiuso ma saranno rimodulati e potenziati alcuni servizi già previsti dal Piano sanitario della Polverini. Inoltre, ci stiamo adoperando affinché possano aumentare le prestazioni che il Di Liegro sarà destinato a svolgere all’atto della sua riconversione”. Lo afferma il coordinatore cittadino Cristian Leccese il quale aggiunge che “siamo in attesa e fiduciosi che l’Amministrazione comunale faccia propri i contenuti della proposta di delibera presentata giorni fa in Consiglio dai consiglieri del Pdl aperta al contributo del Pd, dell’Udc e dei consiglieri civici”. E ringrazia per il sostegno fornito sull’argomento il presidente della Commissione regionale Lavori pubblici e politiche della casa on. Romolo Del Balzo, che ben conosce la materia in quanto esercita la professione di medico.
Sulle problematiche legate al riassetto sanitario nel sud pontino, Del Balzo sottolinea che “l’attuale organizzazione del presidio ospedaliero di Gaeta è una sub-acuzie di 24 posti letto, di cui 10 per pazienti con problematiche ortopediche, recenti fratture operate, traumi, e 14 per soggetti con patologie subacute provenienti da reparti di acuzie internistici di Formia. In entrambe le patologie di pazienti, lo scopo – sostiene – è quello di ripristinare quanto più possibile e quanto prima un certo grado di autonomia”. E poi precisa che “spesso afferiscono alle sub-acuzie pazienti terminali o cronici lungodegenti che occupano posti di degenza ordinaria per periodi lunghi e con notevole aggravio economico sul sistema sanitario”.
Secondo Del Balzo la collocazione impropria, dispendiosa e inadeguata alle reali esigenze di questo tipo di utenti è da mettere in relazione all’assenza nel sud pontino di strutture dedicate di lungodegenza ed hospice per pazienti cronici o con aspettativa di vita inferiore ai sei mesi. E fa osservare che il più vicino hospice dei tre disponibili in provincia è a Terracina ubicata a 30 km da Gaeta, 40 km da Formia, 50 Km da Minturno e 65 km da Castelforte e dintorni. “È chiaro – evidenzia Del Balzo – come il sud del Lazio non sia esente da certe esigenze e la mancanza di strutture adeguate a basso costo di gestione, a paragone di quelle di ricovero ordinario, si riflette in un carico improprio ed oneroso sugli ospedali”. Ma quale sarà l’offerta ospedaliera per l’ospedale di Gaeta per l’anno che verrà? Del Balzo elenca il Punto Unico d’accesso, la Specialistica ambulatoriale, l’Ambulatorio e la degenza infermieristica, la Diagnostica di base e la Continuità assistenziale, oltre all’Assistenza Domiciliare integrata, alla Postazione 118 e alla rete emergenza PPI. Dunque, in attesa della costruzione dell’Ospedale del Golfo, secondo Del Balzo occorre mantenere specialistiche funzionali dedicate al recupero e stabilizzazione di persone-pazienti potenzialmente ad alto rischio di morbilità-immobilità-mortalità; recupero dell’assistenza Geriatria, fisiatrica con posti letto dedicati, integrati con assistenza territoriale specialistica; nonché l’apertura di Rsa e lungodegenze nel sud della Provincia, integrate in un unico percorso assistenziale dall’ospedale all’hospice, con personale specializzato già esistente e da potenziare. “Sarebbe questo – conclude Del Balzo – un progetto innovativo e sicuramente in linea con i piani di rientro e, soprattutto, con le esigenze di una larga fascia di popolazione e ancor più grande numero di persone e famiglie che vivono il disagio di una malato attualmente senza dignità nosografica ed assistenziale”.