‘Caso palme: la colpa nell’inerzia dell’Amministrazione’

22 ottobre 2010 | 23:51
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‘Caso palme: la colpa nell’inerzia dell’Amministrazione’

L’intervento del consigliere comunale del Pdl Luigi Coscione

Il Faro on line – “Una cinquantina di palme che abbellivano il lungomare Caboto e le ville comunali dovranno essere abbattute per l’inerzia e l’insipienza dell’Amministrazione presieduta dal sindaco Raimondi il quale, solo il 12 ottobre scorso si è sentito in dovere di chiedere informazioni al settore Ambiente del Comune. sulle palme che continuano a morire perché infestate dall’implacabile punteruolo rosso”.
Lo afferma il consigliere comunale del Pdl Luigi Coscione il quale precisa che “un primo, sebbene timido tentativo di salvare il salvabile era stato messo in atto il 26 luglio dal dirigente del settore ambiente, arch. Astarita, che aveva predisposto una determinazione nella quale impegnava 40mila euro per intervenire con urgenza su 26 palme attaccate dal pericoloso coleottero”. Purtroppo, questo atto amministrativo è rimasto nel cassetto perché “l’Amministrazione – dice Coscione – non ha ritenuto di spendere quei soldi per questo tipo di intervento. Da allora ad oggi le palme attaccate dal punteruolo rosso sono diventate una cinquantina”.
Ora si dovrà sicuramente intervenire per abbattere le piante ormai morte ed evitare un ulteriore contagio a quelle poche ancora in vita. Il che significa indire una gara d’appalto ed affidare alla ditta che se lo aggiudicherà il servizio di abbattimento e rimozione degli alberi.
“E certamente – commenta il consigliere Coscione – la somma da investire per l’abbattimento e lo smaltimento delle palme sarà di gran lunga superiore a quella, impegnata e non approvata, di tre mesi fa da Astarita”.
A nulla sono valse le rimostranze e le interrogazioni da parte della minoranza che si sono susseguite in questi ultimi due anni. Coscione ricorda che “abbiamo invitato e sollecitato il sindaco ad intervenire con sollecitudine e serietà per evitare lo scempio, ma i risultati dell’inerzia politico-amministrativa sono sotto gli occhi dei gaetani”. E aggiunge che alle sollecitazioni provenienti dai banchi della minoranza si sono solo sentiti rispondere da qualche consigliere di maggioranza come Valerio Vaudo che “la responsabilità è da attribuire solo all’arroganza umana che, importando piante esotiche e non tenendo conto dei delicati equilibri degli ecosistemi, crea serie minacce alle specie autoctone o acclimatate da centinaia di anni. Perché non sono state adottate per tempo misure e azioni di prevenzione su tutti i tipi di palme che potenzialmente potevano essere infestate dal punteruolo rosso?
È ovvio che eliminare completamente l’infestazione è oggettivamente molto difficile nelle aree colpite da più tempo. Per questo motivo bisognava puntare su un obiettivo perseguibile e cioè quello di ridurre la popolazione degli insetti con interventi mirati e in collaborazione con enti pubblici e privati, in primis con la Regione Lazio”.

Da qui, Coscione pone una serie di interrogativi: Si può tollerare che una compagine amministrativa possa causare tali danni? Cosa hanno fatto gli assessori all’ambiente? Non sarebbe stato meglio investire risorse per la salvaguardia di quelle piante che da sempre hanno imbellito un lungomare meraviglioso? Non sarebbe stato più giusto ascoltare l’allarme lanciato invece di criticare? E conclude: “Si pensa che questa Amministrazione passerà alla storia come l’Amministrazione dei marciapiedi, ma credo che sarà ricordata invece come l’Amministrazione dei disastri”.