Biselli dopo la svolta verso Fli

25 ottobre 2010 | 22:41
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Biselli dopo la svolta verso Fli

Intervista al capogruppo tra scelte politiche e futuro

Il Faro on line – “La politica è una passione e non una priorità”. E’ con questo “biglietto da visita” che si presenta Raffaello Biselli, neo capogruppo al comune di Fiumicino di Futuro e libertà. E per sottolineare quanto dichiarato spiega: “Non ho mai sofferto di mal di politica”. Eppure la sua scelta di convergere a Fli, dopo la militanza ventennale nella Uil, quindi al Partito democratico e poi nel Gruppo misto di via Portuense, ha sollevato non pochi imbarazzi. Imbarazzi che lui si scuote di dosso con una scrollata di spalle, come a dire “problemi loro”. E’ sorridente, rilassato, e si concede volentieri alle nostre domande mentre, tra una risposta e l’altra, scambia battute con i colleghi consiglieri che si affacciano nella stanza. E sì che proprio molti consiglieri sono rimasti di stucco dalla sua “improvvisa” decisione di abbandonare il Gruppo misto, nel quale militava da oltre un anno e mezzo dopo l’espulsione dal Pd, per confluire nel partito fondato dal presidente della camera Gianfranco Fini. Ancora una volta Biselli è all’opposizione della maggioranza targata Popolo della libertà. Attirandosi critiche, spesso feroci, talvolta velate di sarcasmo, sia da destra che da sinistra. Ma certo la sua disobbedienza politica ha provocato l’ennesimo terremoto politico. Se non un terremoto, uno scossone. Ed ecco arrivare la prima domanda.


Quando la svolta? Quando la decisione di entrare in Fli?


E’ stata una decisione presa in quarantotto ore. Una decisione presa anche con difficoltà ma sono convinto che in determinati momenti si impongano delle scelte. E questo era il momento di scegliere. Penso inoltre di aver compiuto un atto di coraggio perché il movimento è ancora in una fase embrionale.


Perché Fli dopo il Pd e non il PdL?


Futuro e libertà ha in più, rispetto alla PdL dove convivono molte anime tra cui gli ex di Forza Italia, Alleanza nazionale, i socialisti e gli altri, la possibilità di aggregare i moderati. Fli nasce per costruire un futuro: in questo mi riconosco. Io sono sempre stato un moderato. Credo che con il partito che rappresento potremmo essere una forza nuova per rinnovare la politica, secondo un modello moderno ed europeo, come intende il presidente.


Reazioni da parte del gruppo consiliare Pdl al passaggio a Fli? Si sente considerato un “traditore”?


Mi hanno fatto gli auguri. Ho pensato ci fosse un pizzico di sarcasmo, come a dire “Vediamo adesso che succede…”, anche se nel complesso la nota mi ha fatto piacere. Io sono comunque nell’opposizione: ci sono ormai da un anno e mezzo. Non voglio fare preclusioni, chiarisco. Non sono antiberlusconiano: in questa fase non voglio rompere i rapporti con nessuno. Fini si è reso conto che il PdL ha dei limiti che confluiscono poi nel partito. Traditore, poi? Ma no. Se è per questo anche per il Pd potrei essere un traditore.


E quanto al Pd?


Con il Pd ho rotto un anno e mezzo fa. Sono stato espulso dopo valutazione della commissione etica dei probi viri, “colpevole” di non aver appoggiato la mozione al bilancio. Una questione assurda che rende fermo il partito a cinquanta anni fa. Questi i grandi limiti del Pd, dove si muovono gli ex diessini e gli ex cattolici della margherita.


Possibilità di dialogo con l’amministrazione? Quali le priorità di lavoro?


Stando all’opposizione, mi impegnerò per la realizzazione di interventi importanti per Fiumicino tra cui il Ponte 2 Giugno e la costruzione del nuovo Ponte della Scafa, per quanto l’amministrazione non ne abbia direttamente la competenza. Sono due opere indispensabili non soltanto per lo smaltimento del traffico ma per la qualità stessa della vita dei cittadini, come mi accorgo ogni giorno quando accompagno  a scuola mio figlio. Code, imbottigliamento, stress.


Altri impegni?


Certamente la sicurezza, che passa anche attraverso interventi di integrazione per gli stranieri, che sono tanti. E poi sviluppo del territorio inteso come rilancio del turismo anche attraverso l’aeroporto intercontinentale.
A proposito: favorevole al raddoppio del sedime aeroportuale? E per il Porto turistico?
Prima di pronunciarmi vorrei discutere e conoscere i progetti di AdR: ho parlato con i residenti e penso che occorra approfondire la questione, rendersi conto se l’opera ha ragione di essere o se invece non si possano trovare delle altre soluzioni. Per il Porto turistico, altra opera importante per il territorio, a parte qualche disagio per il passaggio dei mezzi, consentirà un ulteriore sviluppo turistico di Fiumicino: sono quindi favorevole.


Quale la prossima “mossa” per Fiumicino?


Sto seguendo la questione delle vasche di colmata: ho incontrato i cittadini di via della Pesca che patiscono forti disagi per la presenza delle zanzare, presentando un ordine del giorno che impegna il sindaco ad intervenire presso l’autorità portuale. Continuerò nei prossimi giorni ad incontrare le associazioni ed i cittadini. Dopo vent’anni nel sindacato, anche se c’è chi pensa che un sindacalista non possa essere un buon politico, ho imparato a comprendere la gente. Credo che se l’impegno profuso nel sindacato lo si trasferisce anche in politica è un buon risultato.


Si andrà alle urne? Destra e sinistra si stanno già scaldando i muscoli.


E’ troppo presto per dirlo.


E’ d’accordo sulla disaffezione dei cittadini verso la politica?


Sì, è così. Questo accade perché la politica non si assume delle responsabilità. Alla gente importano i problemi veri: la mondezza a Napoli, le quote latte in Sardegna, mentre non si è fatto altro che parlare per mesi di una casa a Montecarlo. Bisogna parlare dei veri problemi condividendo progetti anche con altre forze politiche.


Sui problemi sanità e scuola, come intende intervenire?


Quello della sanità è un problema vecchio ma col buon senso si può senz’altro migliorare, mentre per quanto riguarda la scuola è fondamentale che un paese cresca sulla cultura, senza tagli nella scuola. La cultura non può essere svilita: dobbiamo dare queste possibilità ai nostri studenti.


In una parola: perché l’innamoramento con Fli? 


Identificazione di ideali, di intenti e soprattutto essere qui a Fiumicino un punto di riferimento con un ampio margine decisionale. Con un partito che sostiene. La mia scelta nasce dalla condivisione di un progetto politico aperto ai moderati e che nasce, come sottolineato dal presidente Fini, dalla necessità di fornire nuovi spunti e nuove idee alla politica italiana, sia a livello nazionale che locale.


LE REAZIONI.

Paolo Calicchio, capogruppo Pd:

“Un’opinione sul consigliere Biselli e sul suo passaggio a Futuro e libertà? Non ho una opinione precisa. Da un punto di vista personale gli auguro buona fortuna. Dal punto di vista politico credo che il suo moderatismo e il suo centrismo, mal si possano conciliare con le intenzioni del nuovo movimento politico che fa riferimento a Fini. Mi sembra che Fini voglia riformare il centrodestra e ripulirlo dall’insostenibile populismo demagogico berlusconian-leghista che sta incatenando il paese e imbambolando le menti dei cittadini. Il percorso del presidente della camera è legato ad un rivoluzionarismo di destra che vuole riconquistare quei valori che il PdL sembra aver smarrito, cioè valore e senso nazionale, inviolabilità dei giudici e della giustizia, solidità della costituzione, liberismo economico ragionato, imparzialità della politica nei confronti dell’imprenditoria e, almeno a parole, trasparenza e lotta ai conflitti di interesse”.

Michela Califano, segretario politico Pd e consigliere comunale:

“A titolo personale auguro a Biselli in bocca al lupo e buon lavoro ma mi viene anche da pensare che aveva ragione qualcuno quando asseriva che non sempre un buon sindacalista può divenire un buon politico. Fin dall’inizio del nostro breve percorso nel Pd mi sono resa conto che Biselli è una persona che fa fatica a immedesimarsi negli organismi di partito che richiedono abnegazione, sacrificio di presenza nelle sezioni e nei circoli e costante opera di mediazione ed moderazione tra i componenti dei direttivi e gli organismi, cosa che avveniva specialmente in un partito come il nostro che era alla sua nascita ma che ha radici lontane e storie importanti come quella della Dc e dei Ds. La sua candidatura ci venne segnalata da amici regionali che all’epoca erano al governo della Pisana”.

Mauro Gonnelli, William De Vecchis, Anselmo Tomaino, gruppo consiliare PdL:

“Apprendiamo con interesse della nascita del gruppo consiliare di Futuro e Libertà nel Comune di Fiumicino, che di certo contribuirà ad accrescere la dialettica interna al Consiglio comunale. Facciamo gli auguri al Vicepresidente del Consiglio comunale e neo capogruppo di Futuro e Libertà a Fiumicino, Raffaello Biselli. Ci auguriamo che si instaurerà un proficuo dialogo per risolvere le problematiche di una città complessa e ricca di sfaccettature come Fiumicino”.

Tonino Quadrini, coordinatore Sinistra ecologia e libertà di Fiumicino:

“Eviterei questa scelta sbagliata. Quando una persona,  ed un consigliere, fa una scelta che riguarda non solo il cambio di un partito ma addirittura di passare dall’essere un uomo legato al riformismo e alla cultura   democratica e socialista europea a quella, pur se più moderna di legarsi alla destra europea, e cioè ad una cultura legata alla solidarietà e alla socialità a quella delle moderne corporazioni, compie un  percorso  impossibile sia sul piano culturale che politico ideale. Ritengo Biselli una brava persona ma se facesse questa scelta sbaglierebbe sia per se stesso sia per quegli elettori che lo hanno eletto e che sono legati a quelle culture politiche. Mi auguro che questa scelta sia solo una supposizione ed una idea nata da qualcuno per screditare una parte ed una persona”. 
Maria Grazia Stella