Caso Del Balzo, è polemica

25 ottobre 2010 | 19:02
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Caso Del Balzo, è polemica

Codici e sinistra chiedono le dimissioni. Il Pdl attende

Il Faro on line – Botta e risposta tra Pd, Pdl, Federazione di Sinistra e Codici sulla vicenda che ha travolto il consigliere regionale Romolo Del Balzo e il Comune di Minturno, in merito all’inchiesta per frode in appalto della Guardia di Finanza di Formia, conclusasi questa mattina con l’arresto di Del Balzo e di altre sei persone.
“Occorre che Del Balzo si dimetta immediatamente dal suo incarico sia di consigliere regionale sia di presidente della commissione Lavori pubblici e della Casa – ha dichiarato Enzo Foschi, consigliere del Pd della Regione Lazio – E’ un atto doveroso, di sensibilità e rispetto delle istituzioni, opportuno per far si che la magistratura possa, ci auguriamo in tempi brevi, fare chiarezza sull’intera vicenda, andando sino in fondo e individuando ogni responsabilità. Da quello che si evince si tratterebbe di un sistema del malaffare che coinvolge diversi esponenti delle istituzioni e non solo un singolo, una gestione torbida di una questione, come quella dei rifiuti, estremamente delicata. Occorre dunque, togliere qualsiasi possibilità di dubbio e, per questo, abbiamo piena fiducia nella magistratura”. In un territorio dove, non si può nasconderlo, ha spesso e purtroppo, trovato terreno fertile una politica fatta di personalismi, clientelismi – prosegue Foschi – se trovassero conferma gli elementi di reato che vengono imputati al consigliere regionale, ci troveremmo ancora una volta di fronte alla dimostrazione che tutto questo non può che produrre malaffare e connivenze. Quando l’autorità politica non produce più atti per i cittadini ma persegue solo interessi privatistici la politica ha perso.  Ora è da capire se e quali connessioni ci sono ancora da scoprire e quali altri ambiti si vanno a toccare. E’ necessario, che la politica tutta, a prescindere dagli schieramenti di appartenenza e dagli incarichi ricoperti, si interroghi su che tipo di scelte si stanno compiendo e si apra una riflessione sulla netta divisione tra legalità e illegalità, purtroppo oggi non così ovvia come dovrebbe essere”.


Chiede di attendere che Del Balzo possa chiarire la sua estraneità ai fatti invece il senatore del PdL Claudio Fazzone. “Esprimiamo piena fiducia nella magistratura, e ci auguriamo che la giustizia possa fare rapidamente il suo corso, facendo luce sulle vicende oggetto di indagine e consentendo a Del Balzo di chiarire la propria posizione e l’estraneità che da garantisti confidiamo egli possa dimostrare. Gli elementi fin qui resi noti dagli organi di stampa non consentono di formulare valutazioni, dunque non esprimeremo alcun tipo di giudizio fin quando non saremo a conoscenza delle concrete contestazioni nei confronti di Del Balzo. Ci auguriamo che altrettanta serietà possa essere dimostrata dai nostri avversari, evitando la demagogica anticipazione di sentenze e ogni strumentalizzazione nei confronti della Regione Lazio. Del tutto impropri appaiono infatti i richiami alla presidente Polverini che giungono dalla sinistra, dal momento che la vicenda oggetto di accertamento da parte dell’autorità giudiziaria è circoscritta al territorio di Minturno”. “Ciò – conclude Fazzone – non impedirà naturalmente che, trattandosi di questioni relative alla pubblica amministrazione, gli sviluppi saranno seguiti con la dovuta attenzione”.


Dimissioni non solo per il consigliere regionale ma per tutti i funzionari pubblici coinvolti e subito. A chiederlo è il Codici. “Apprendiamo dell’inchiesta sui rifiuti nel Comune di Minturno e del coinvolgimento nella vicenda di funzionari e pubblici amministratori. Il primo nome che è emerso è quello di Romolo Del Balzo, Consigliere Regionale e Presidente della Commissione Lavori pubblici e della Casa. A tutti i soggetti coinvolti vengono contestati i reati di concorso in frode nell’esecuzione di pubblici appalti e pubbliche forniture nonché di truffa ai danni di enti pubblici. La Magistratura farà sicuramente il possibile per accertare l’intera vicenda, su questo non nutriamo alcun dubbio – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – d’altro canto ci poniamo dal punto di vista dei cittadini sempre più sconfortati da questo modo di “fare politica” e dal suo progressivo degrado. In questo contesto come non affrontare il problema della questione morale e degli abusi della politica, così “cattiva” da rendersi sempre più protagonista di sfaceli?”.“Chiediamo la sospensione di tutti gli amministratori e funzionari che non hanno adempiuto con diligenza a tutte le verifiche – conclude Giacomelli – e che, al contrario, hanno agito compiacendo le prestazioni delle Società, prestazioni che a quanto pare si sono rivelate difformi da quanto sottoscritto nell’appalto”.


“Piena fiducia nella magistratura e doveroso rispetto per le indagini in corso nella vicenda giudiziaria che ha coinvolto il Consigliere regionale Romolo del Balzo”, ha ribattuto il Capogruppo Mpa alla Regione Lazio, Rocco Pascucci – Il rispetto per il lavoro dei magistrati – ha aggiunto Pascucci –  deve indurci, tutti indistintamente, a evitare processi sommari o a imbastire sgradevoli strumentalizzazioni politiche. Salvaguardiamo, oltre al principio della presunzione di innocenza, anche l’aspetto umano ampliato anche dal malore che ha colpito Del Balzo. Ciò premesso, però, dobbiamo fare in modo che la politica abbia in sé quegli anticorpi necessari che rendano superfluo l’intervento della magistratura. La politica – ha proseguito Pascucci – non può rimanere indifferente dinanzi a vicende del genere, perché coinvolgono la credibilità dell’intera classe dirigente e soprattutto la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni. La prossima settimana – ha concluso Pascucci – proporrò a tutti i Capigruppo di firmare una mozione che riprende contenuti e finalità del Codice di Autoregolamentazione per le candidature alle cariche pubbliche. Un codice – ci tengo a sottolinearlo – approvato all’unanimità, su impulso del Senatore Pisanu, dalla Commissione Antimafia di Camera e Senato nella seduta del 18 febbraio scorso”.


“Come in ogni vicenda giudiziaria, anche per l’inchiesta che ha portato all’arresto del consigliere regionale del Pdl Romolo Del Balzo, aspettiamo con il massimo rispetto gli esiti del lavoro della magistratura e i provvedimenti che ne scaturiranno”. Lo dichiara in una nota il capogruppo e segretario regionale dell’Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio. “Sul piano politico – aggiunge – ci aspettiamo che il consigliere faccia luce quanto prima sulla vicenda e non cerchi scorciatoie per sottrarsi all’indagine. Dal punto di vista dell’opportunità, sarebbe il caso che, per salvaguardare se stesso e l’istituzione che rappresenta, il consigliere Del Balzo
facesse un passo indietro rispetto agli incarichi che ricopre. Più in generale – conclude Maruccio – il presidente Polverini dovrebbe riflettere sull’opportunità di porsi il problema del rispetto della legalità nel suo schieramento e dovrebbe adoperarsi per allontanare anche il minimo sospetto sull’operato dell’istituzione Regione Lazio”.


Pesante infine l’attacco della Federazione di Sinistra. “Non coglie di sorpresa l’arresto del consigliere Romolo Del Balzo, già frequentatore del boss Beneduce, già primo intestatario del fascicolo dell’inchiesta ‘Damasco’ della Procura di Latina, già indagato per peculato e per associazione per delinquere di stampo mafioso, già beneficiario dell’attività di recupero crediti da parte del ‘ndraghetista Carmelo Tripodo”.  È quanto affermano, in una nota congiunta, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, capogruppo e consigliere regionale della Federazione della Sinistra, commentando l’arresto del consigliere Pdl e Presidente della commissione lavori pubblici e politiche della casa della Regione Lazio. “Secondo i carabinieri della Dda – continuano – Del Balzo era al centro di una vasta rete clientelare finalizzata a favorire i suoi amici (posti di lavoro, concorsi come infermieri, interventi presso l’amministrazione comunale di Minturno)”. “Il suo arresto, quindi, non ci sorprende – proseguono – ma deve far riflettere sul livello che la corruzione e l’intreccio tra affari, politica e criminalità ha raggiunto nella nostra regione. E’ una conferma che la nostra richiesta di istituzione di una Commissione speciale ‘antimafia e lotta alla corruzione’ è più che giustificata”. “Mercoledì scorso, il consigliere Del Balzo era visibilmente soddisfatto, quando per la terza volta consecutiva era saltata in Consiglio regionale la discussione sull’inchiesta Damasco2 chiesta dalla Federazione della Sinistra. Quella discussione –concludono Peduzzi e Nobile – non solo si dovrà svolgere ma sarà l’occasione per confrontarsi su un nuovo impegno antimafia della Regione Lazio”.