Herla, scatta il sit-in di protesta

25 ottobre 2010 | 19:10
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Herla, scatta il sit-in di protesta

Lavoratori e sindacati giovedì davanti ai cancelli della società

Il Faro on line – Sit-in di protesta pacifica e solidarietà per i lavoratori della Herla di Pomezia, giovedì 28 ottobre in via Campobello, dalle ore 12 alle ore 14. Sono ancora in stato di agitazione i 60 lavoratori che sono stati esclusi dalla trattativa di concertazione tra le parti sociali. “Irragionevole è il metodo sin d’ora utilizzato ed ecco perché il Movimento Buongiorno Legalità, la UILCOM e i lavoratori hanno inteso organizzare un sit in di protesta pacifica fuori dai cancelli della soc Herla Italia”, scrivono sindacati e lavoratori. Il tam tam ha raggiunto le altre sigle sindacali, tantissimi altri lavoratori, movimenti e operai di altre società che hanno deciso di aderire e attestare la loro solidarietà. In gioco c’è il rispetto della dignità del lavoratore. Quello stesso lavoratore che produce beni e servizi, che generare ricchezza alla società ed a cui non è stato riconosciuto alcun diritto. Né di percepire lo stipendio per il lavoro svolto e né quello di partecipare alle riunioni. Addirittura a due terzi dei lavoratori della Herla Italia non è stata garantita la possibilità di scioperare.

“È inconcepibile come è stata trattata la situazione – spiegano alcune lavoratrici – sembra che vi siano operatori di serie A e di serie B a cui non spetta nulla. Neanche il diritto di scioperare. O di partecipare alla trattativa. O di percepire almeno una parte delle retribuzioni arretrate riconosciute soltanto ad alcuni”. La Soc. Herla, operante nel comparto delle comunicazioni, dopo aver rilevato il ramo d’azienda alla società Sercomm, avrebbe dovuto riconoscere ai lavoratori gli stipendi arretrati. Invece la situazione è tutt’altro che rosea. Molti non percepiscono lo stipendio da Ottobre del 2009. Alcuni hanno in essere un contratto a tempo indeterminato, non vengono retribuiti e non possono andare in cerca di una nuova occupazione in ragione del loro rapporto con la società Herla.

“Le ragioni per cui insieme ad alcune sigle sindacali – spiega il presidente del Movimento Buongiorno Legalità Francesco De Marco – e soprattutto insieme ai lavoratori ed ai tanti gruppi che noi abbiamo contattato, si riassumo nel concetto che il lavoro deve essere dignitoso sia sotto un profilo prettamente tecnico che patrimoniale. Tramite il lavoro ci affranchiamo dalla schiavitù ma se così non fosse, se non si sviluppano quelle condizioni di reciproca comprensione, se si crea una conflittualità interna, il dipendente, l’impiegato, l’operatore rischia persino di perdere la propria libertà personale. Agli operatori, ed in genere a tutti i lavoratori, viene richiesta una maggiore professionalità e produttività. I call center, ed è cosa risaputa, sviluppano una spropositata pressione sul raggiungimento degli obiettivi e sull’apertura di nuovi contratti per ingigantire le commesse. In questa logica vengono escluse le richieste degli operatori. Sembra inverosimile pensare come tutto sia funzione di una logica prettamente economicistica a fronte della quale i diritti e le istanze sociali passano in secondo piano.” Questa volta i lavoratori non sono stati con le mani in mano e si sono rivolti direttamente alla Commissione Lavoro delle Regione Lazio ed al suo presidente l’on. Maurizio Perazzolo che ha designato Maricetta Tirrito delegato ad occuparsi delle vicende del territorio Pometino. “Ora è il momento di intervenire – afferma la delegata Maricetta Tirrito – Il Sit In di pacifica protesta vuole essere uno di momenti di più alta solidarietà agli operatori. Tutti. Che vessati in ogni modo non possono neanche avere il diritto di scioperare.”

Domani intanto, ci sarà un incontro programmatico alla Regione Lazio alla presenza dell’assessore Mariella Zezza al Lavoro ed alle politiche sociali, il presidente della Commissione Lavoro On. Maurizio Perazzolo, la delegata della commisione lavoro della Regione Lazio Maricetta Tirrito e il rappresentante della UILCOM Pietro Fazio. L’incontro programmatico andrà ad inquadrare vicenda anche alla luce della convocazione fatta dal Sindaco De Fusco per il 28 Ottobre 2010.