Sequestri di pesce, il plauso di Coldiretti

25 ottobre 2010 | 22:42
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Sequestri di pesce, il plauso di Coldiretti

Viola: ‘Difendiamo il mercato legale dei nostri prodotti’

Il Faro on line – La Coldiretti di Latina saluta con soddisfazione la notizia di questi giorni che ha registrato il sequestro, a Terracina, di pesce avariato pronto per essere messo in commercio. “La nostra organizzazione – ha chiosato il direttore della sede di Latina, Saverio Viola – si sta battendo da tempo, ormai, per la rintracciabilità dei prodotti e per l’incremento dei controlli della merce alimentare. In questo caso si tratta di prodotti ittici pescati illegalmente e che sarebbero finiti presto nel piatto e, inoltre, di pesce sottomisura che non può essere catturato perché troppo giovane e piccolo ma anche di pesce scaduto eppure venduto. Credo che però la riflessione su come incrementare i controlli sia sempre più indispensabile alla luce delle continua notizie di sequestri dei quali si deve dare atto alle forze dell’ordine. La Coldiretti ha lanciato da tempo questo tipo di allarme sulle frodi alimentari ed ha chiesto maggiori controlli.I sequestri di derrate alimentari sono aumentati del 40 per cento nel 2010, tanto che le frodi a tavola sono diventate quelle piu’ temute dagli italiani, con sei cittadini su dieci che le considerano piu’ gravi di quelle fiscali e degli scandali finanziari. In Italia, oggi, si scoprono le frodi perche’ si fanno piu’ controlli;si stima vengano effettuati ogni anno piu’ di un milione di verifiche ed ispezioni sugli alimenti tra le diverse forze dell’ordine e gli organismi pubblici e privati nel corso di un anno. Il sequestro avvenuto a Terracina conferma la necessita’ di tenere alta la guardia contro le frodi a tavola, che mettono a rischio la salute dei cittadini e fanno concorrenza sleale alle imprese che sono impegnate nel mantenere alti standard di qualita’. Gli ottimi risultati dell’attivita’ di controllo nei confronti dell’illegalita’ devono essere accompagnati da una stretta nelle maglie larghe della legislazione che permette tuttora di spacciare come Made in Italy quasi la meta’ della spesa fatta dagli italiani perche’ manca l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima in tutti i prodotti alimentari in vendita. La credibilita’ conquistata dai nostri agricoltori nel garantire la qualita’ delle produzione e’ un patrimonio da difendere nei confronti di quanti con i falsi e la contraffazione cercano di sfruttare la fiducia conquistata nelle campagne per vendere prodotti ‘taroccati’. Un crimine particolarmente odioso perche’ si fonda soprattutto sull’inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacita’ di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti”.