Chiarezza sull’Ici per le aree edificabili

13 novembre 2010 | 14:27
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Chiarezza sull’Ici per le aree edificabili

A chiedere provvedimenti correttivi sul tema è il gruppo Pdl del comune

Il Faro on line – “Non è possibile che una famiglia sia costretta a pagare per anni ed anni una imposta comunale salatissima e non avere parimenti il diritto di mettere a frutto il bene per cui paga annualmente tasse ed imposte”, lo scrive in una nota congiunta il Pdl di Gaeta. “Entrando nella querelle sul pagamento dell’Ici sulle aree edificabili il Pdl è certamente d’accordo sul fatto che i proprietari di aree potenzialmente edificabili debbano pagare dette imposte, ma al contempo riteniamo che si debba garantirgli la concreta possibilità di edificare sui terreni potenzialmente tali – prosegue il gruppo politico – È una vergogna di questa città e delle amministrazioni che non danno risposte in tal senso sulla questione dell’Ici aree edificabili. A Gaeta ci sono migliaia di cittadini proprietari di lotti potenzialmente edificabili, ma lo sono solamente sulla carta. Sono costretti a pagare imposte e tasse dalle leggi vigenti ma se si rivolgono agli Uffici del Comune con il desiderio di mettere a frutto i loro beni si vedono chiusa ogni possibilità, pur a fronte di una lunga ed estenuante procedura burocratica. È il caso, ad esempio, dei terreni rientranti nel comparto Colle B3 dove tutti i proprietari sono costretti a pagare, ma della possibilità di edificare neanche l’ombra”.
“Soldi a tutti i costi. Questa è l’accusa che si muove dunque all’Amministrazione Raimondi ed al suo Assessore al bilancio Cardi. – concludono gli esponenti – Nessuno ha mai messo in dubbio che la dissestata situazione finanziaria del Comune di Gaeta necessiti di una politica di rigore e di riprogrammazione delle azioni politiche ed amministrative. Anzi fu proprio il Coordinatore del Popolo della Libertà di Gaeta Cristian Leccese a richiedere al Sindaco Raimondi, in occasione della seduta di Consiglio comunale di approvazione del Bilancio previsionale 2010, la stesura e la condivisione bipartisan di un Piano strategico di rientro dalla disastrosa situazione, proposta come al solito sbeffeggiata e cassata dalla maggioranza targata Raimondi-Ciano-Pd. È chiaro che il Comune ha bisogno di recuperare e regolarizzare entrate a fronte di uscite sempre maggiori e sempre più necessarie. Ma ciò che si condanna è l’intenzione di fare cassa a tutti i costi alle spalle dei cittadini, che in cambio non hanno servizi proporzionati a quello che pagano. Non è solamente attraverso l’imposizione di tasse, canoni, imposte, multe e tributi vari che si risanano le casse di un ente locale. È soprattutto attraverso l’attivazione di circuiti virtuosi che si pongono in essere i presupposti per nuove entrate, ed i cittadini devono essere i protagonisti di questi circuiti. Purtroppo però l’attuale amministrazione non ha saputo cogliere questa sfida prettamente politica, ed ha solamente pensato a lavorare sull’applicazione di imposte e tasse con fredde manovre di bilancio”.