Montalto: coro di no contro ipotesi nucleare

2 marzo 2011 | 15:30
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Montalto: coro di no contro ipotesi nucleare

bonelli: ‘scelta antieconomica’. pasquali: ‘non possiamo dipendere dalla libia’

Il Faro on line – Centrale nucleare a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, e deposito nazionale a Borgo Sabotino, in provincia di Latina. Si tratta per ora solo di ipotesi che sono però bastate, scrive il “Sole 24 Ore Roma”, a scatenare una ferrea opposizione da parte dei cittadini, amministratori locali e ambientalisti, tutti contrari al ritorno del nucleare nel Lazio. Lo stesso sindaco di Montalto di Castro, Salvatore Carai, sostiene che i progetti del Comune sono maggiormente orientati verso il fotovoltaico, anche per dare a questa area una nuova vocazione e che comunque sul nucleare c’è stata fino ad ora poca chiarezza.
Per quanto riguarda Borgo Sabotino, dove negli anni 60 era sorta la prima centrale nucleare italiana, oggi sono in corso smantellamento e gestione dei rifiuti radioattivi dell’ex impianto e comunque l’ipotesi qui prospettata è quella di un deposito nazionale per i materiali contaminati. Anche qui però la maggior parte dei cittadini si dice contraria ad un ritorno al nucluare soprattutto per la paura che in questo deposito vengano gestiti i rifiuti radiattivi di tutto il territorio nazionale e non solo quelli dell’ex centrale.
Anche il presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, dice che che il territorio ha “già dato” e che l’area produce già un surplus di energia anche grazie agli investimenti sugli impianti verdi e fotovoltaici.
“Una scelta antieconomica, con costi elevati e scarso impatto sull’occupazione -afferma Angelo Bonelli, capogruppo alla Regione Lazio e presidente nazionale dei Verdi-. Poi c’è la questione sicurezza, con problemi legati alle scorie radioattive: non si sa come gestirle e dove metterle”.
“Le centrali servono perchè non possiamo dipendere da paesi come la Libia, troppo instabili e perchè tutti i grandi paesi del mondo si sono attrezzati per il nucleare. -sostiene invece Francesco Pasquali, capogruppo Fli alla Regione Lazio- Inoltre la famosa sentenza della Consulta ha detto che il parere della Regione deve esserci ma non può essere vincolante e comunque la perplessità dei cittadini può sconfiggersi con una corretta informazione”.