Aranova, sicurezza alle fermate autobus: esposto del comitato di zona

3 aprile 2011 | 04:34
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Aranova, sicurezza alle fermate autobus: esposto del comitato di zona

Il 26 febbraio il terribile incidente che costringe ancora oggi la giovane Martina, 14 anni, a stare in ospedale in stato comatoso

Il Faro on line –  Ecco il testo integrale dell’esposto che il Comitato di Zona, a firma di Giovanni Murolo, ha inviato al Compartimento ANAS Lazio e per conoscenza al Sindaco del Comune di Fiumicino sul tema della sicurezza stradale delle fermate autobus in località Aranova.

“Sabato 26 febbraio u.s., intorno alle 17,30 , sulla complanare lato monte della Via Aurelia (complanare in prosecuzione della Via Pompeati  Luchini,  all’altezza del civico n° 136 (ossia in corrispondenza del cavalcavia pedonale n° 12 della S.S. 1 Aurelia, Km. 23,400 circa)   si è verificato l’ennesimo gravissimo incidente.
Fermo restando che saranno le Autorità competenti  a  definirne le modalità  ed   attribuirne eventuali responsabilità, sostanzialmente, per quanto è dato sapere, in tale luogo, i primi due di tre giovani discesi dall’autobus della linea  n° 8 del Comune di Fiumicino (autobus in direzione di Ponte Arrone), in rapido attraversamento della carreggiata della complanare, immediatamente sul retro dell’autobus in fermata e, quindi, non tempestivamente visibili per i veicoli provenienti dall’opposto senso di marcia, venivano investiti da un’autovettura proveniente appunto dal lato di Ponte Arrone, senza possibilità alcuna di fermata in sicurezza. Mentre il primo investito non ha riportato lesioni gravi nell’incidente, cavandosela con soli tre giorni di ricovero , non è andata così per il secondo , ossia per la giovane quattordicenne  Martina M. , che purtroppo, è tuttora  degente in ospedale  in stato comatoso grave. Ovviamente non si ha alcuna certezza ma si può ragionevolmente supporre che  se ci fossero stati  la tabella di fermata bus di adeguate dimensioni e, quindi, ben visibile anche per gli automobilisti in transito (così edotti della possibile presenza di pedoni in attraversamento della carreggiata stradale), l’attraversamento pedonale zebrato,  adeguatamente distanziato dalla fermata bus (secondo quanto specificatamente previsto dal Codice della Strada) ed il marciapiede (alternativo all’uso dell’autobus per brevi percorsi pedonali su strade pericolose), il tragico incidente forse non sarebbe avvenuto.

I succitati interventi , non possono, assolutamente,  essere considerati  il “frutto del senno del poi”, tant’è che nel corso degli ultimi  venti anni, essi sono stati oggetto di ben sette accorate richieste da parte di questo Comitato di Zona, in occasione di incidenti più gravi, di cui due anche mortali, avvenuti sulla carreggiata stradale anzidetta (ad eccezione di uno verificatosi sulla complanare lato mare della S.S. 1 Aurelia, sempre in corrispondenza del citato cavalcavia pedonale n° 12). In particolare gli interventi  per la messa in sicurezza della carreggiata medesima, in passato richiesti e che  ora si rinnovano, riguardavano, oltre alle tabelle di fermata dei bus, agli attraversamenti pedonali zebrati ed ai marciapiedi, anche l’illuminazione stradale, i cassonetti dei rifiuti (da porre al di fuori delle carreggiate stradali), i golfi di fermata dei bus, le pedane e le pensiline di attesa per i passeggeri, l’idonea organizzazione  strutturale delle intersezioni, ecc…., come meglio specificato nella lettera del 30 giugno 2005 che qui si allega. Francamente non si riesce proprio a comprendere come si possa non dare seguito a questo tipo di richieste, quando con somme veramente modeste si potrebbero evitare delle tragedie le quali segnano dolorosamente, per sempre, la vita sia degli investiti, sia degli investitori che delle loro famiglie.

Quanto esposto oltre a voler richiamare, ancora una volta, l’attenzione di chi è preposto a garantire la sicurezza sulle strade vuole essere un doveroso e modesto omaggio per la giovane Martina da parte del Comitato di Zona di Aranova, affinchè la sua tragica esperienza sia almeno di sollievo ad evitare che, in futuro, abbiano a ripetersi questo tipo di gravosi incidenti stradali”.