‘Turismo e Saper fare bene italiano’ all’aeroporto  Da Vinci

4 aprile 2011 | 04:31
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‘Turismo e Saper fare bene italiano’ all’aeroporto  Da Vinci

21 teche, contenti ciascuna un prodotto d’eccellenza di tutte le regioni italiane

Il Faro on line – Il Dna dei sardi come simbolo di unicità e originalità dell’Isola. In occasione della mostra ‘Turismo e Saper fare bene italiano’, la Sardegna ha scelto di contraddistinguersi per una sua impareggiabile caratteristica: la longevità della sua popolazione. La manifestazione, inaugurata venerdì nell’aeroporto ‘Leonardo da Vincì di Roma-Fiumicino, presenta a viaggiatori, accompagnatori e curiosi uno spazio espositivo, con 21 teche, contenti ciascuna un prodotto d’eccellenza di tutte le regioni italiane.

L’esposizione, nella ‘Terrazza Romà del Terminal T3 dell’aeroporto della Capitale, è un evento che rientra nelle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e si inserisce nell’ambito della grande mostra ‘Regioni e testimonianze d’Italià, inaugurata ieri a Roma al Vittoriano dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

L’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, Luigi Crisponi, insieme al vicepresidente del comitato dei Garanti per le celebrazioni del 150°, (in rappresentanza del presidente del Comitato Giuliano Amato), ha presentato ieri sera al pubblico lo spazio espositivo dedicato alla Regione Sardegna, con al centro una teca contenente una scultura in rame: l’opera del maestro artigiano Luigi Pitzalis, ramaio di Isili, rappresenta il Dna dei centenari sardi. Nella parete dietro l’espositore viene proiettato un video con immagini di affascinanti paesaggi, monumenti e altre bellezze isolane, mentre a fianco è collocato un display interattivo grazie al quale il pubblico può ‘entrarè virtualmente dentro una terra accogliente e ospitale. Da segnalare a testimonianza dell’originalità della teca sarda, che, per esempio, il Piemonte ha esposto quale simbolo la Nutella, l’Emilia Romagna un motore Ducati, la Liguria il pesto
genovese.

L’Isola si presenta alla mostra, dunque, con il progetto ‘AKeÀ (acronimo di ‘A Kent’Annos’, augurio tipico dell’isola), lo studio dei marcatori della salute e della longevità dei sardi, condotto, sin dal 1997, da Luca Deiana, docente di biochimica clinica all’Università di Sassari, in collaborazione col ‘Max – Planck Institute for Demographic Research’ di Rostock, in Germania, e con la Duke University, degli Stati Uniti. La Sardegna è nel mondo la regione con la più alta percentuale di persone con oltre cento anni: 22 ogni centomila abitanti, mentre la media mondiale è pari a circa la metà. Lo studio del professor Deiana ha consentito di individuare finora oltre 1800 sardi ultracentenari, tra vivi e morti, e di inserirli in un ‘Archivio di Longevità della Sardegna’.