Abusi edilizi, il Tar dà ragione al Comune

5 aprile 2011 | 16:01
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Abusi edilizi, il Tar dà ragione al Comune

prosegue l’azione dell’amministrazione con l’attuazione del piano demolizioni

Il Faro on line – Prosegue determinata l’azione dell’Amministrazione comunale per reprimere ogni abuso edilizio con attuazione del piano demolizioni sottoposto in questi giorni all’attenzione della Regione Lazio per ottenere i necessari finanziamenti. Il cronoprogramma sottoposto all’Amministrazione regionale riguarda 70 demolizioni eseguibili da effettuare su varie zone del territorio: fascia costiera, area ex Sforza Cesarini, territori periferici e urbani.
Inoltre, l’Amministrazione è fortemente determinata nella ricerca di finanziamenti e risorse per demolire tre palazzine insistenti su vincoli archeologici note come “Lido delle Salzare”. E’ stata informata anche la Prefettura di Roma affinché possa essere valutata l’opportunità, in carenza di finanziamenti, di mobilitare la struttura tecnico-operativa del Ministero della Difesa d’intesa con il Ministero dei Lavori Pubblici. E’ stata anche preannunciata al Prefetto la richiesta di forza pubblica per poter intervenire nelle zone più a rischio dal punto di vista dell’ordine pubblico.
A tutto questo programma va aggiunta la forte determinazione di continuare la bonifica dal cemento sul Lungomare degli Ardeatini. Su tale area insistono numerosi ricorsi al TAR con udienze già fissate per i primi giorni di ottobre che, si auspica, confermeranno l’orientamento già espresso dalla giustizia amministrativa.
Nei giorni scorsi, sono state emesse le prime due sentenze di merito riguardanti ordinanze di ingiunzione alla demolizione emesse dal Comune di Ardea in danno di opere realizzate in quel tratto di litorale. Il TAR si è espresso a favore del Comune rigettando l’istanza dei privati in quanto “l’abuso edilizio costituisce un illecito permanente e sul caso in esame sussiste l’interesse generale di salvaguardare l’arenile e il lungomare vincolati sotto il profilo paesistico”.
E’ evidente che anche queste sentenze incoraggiano la Pubblica Amministrazione a proseguire con sicurezza alla riqualificazione del territorio reprimendo abusi che hanno impedito per decenni ai cittadini di fruire di luoghi e paesaggi di pregio.