“Balneari: impegno Alemanno e Canapini può essere decisivo”

5 aprile 2011 | 20:02
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“Balneari: impegno Alemanno e Canapini può essere decisivo”

È quanto dichiara il consigliere comunale del Pdl, Marco Fantauzzi

Il Faro on line – “Come consigliere comunale e membro del direttivo di Balnearia Litorale Romano, associazione che riunisce 38 imprese turistiche balneari dislocate tra Fregene, Passoscuro e Maccarese, non posso che esprimere la mia soddisfazione per le parole espresse questa mattina dal sindaco di Roma Gianni Alemanno”.
È quanto dichiara il consigliere comunale del Pdl, Marco Fantauzzi, in merito alla manifestazione indetta dai balneari italiani per protestare contro la messa all’asta delle spiagge, sollecitata dall’Unione Europea.
“L’impegno preso dal primo cittadino capitolino, di portare la questione all’attenzione dell’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani, – ha sottolineato Fantauzzi – e insieme ai sindaci dei comuni marittimi studiare l’ipotesi di una grande manifestazione a Bruxelles, ci trova assolutamente favorevoli, consci del peso che Fiumicino saprà esprimere all’interno dell’Anci grazie al ruolo rivestito dal sindaco Mario Canapini, nominato circa due anni fa vicepresidente dell’associazione”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del consiglio comunale di Fiumicino, Mauro Gonnelli: “La posizione assunta sin dall’inizio di questa vicenda dal sindaco di Fiumicino ci fa ben sperare – ha spiegato -. Canapini da sempre si è mostrato consapevole dell’importanza dell’asset balneare nel nostro territorio, difendendolo a spada tratta, in linea con la posizione di Alemanno. Non è un caso che proprio loro, nel Lazio, siano i sindaci dei comuni con il più alto numero di imprese balneari”.
“La direttiva Bolkestein – conclude il consigliere PDL della Provincia di Roma, Anselmo Tomaino, che si è detto disponibile a sensibilizzare il consiglio provinciale – rischia di disperdere la peculiarità del turismo balneare italiano e laziale, polverizzando in un sol colpo migliaia di piccole e medie imprese che costituiscono la spina dorsale dell’economia nazionale. È impensabile decidere di cancellare stabilimenti e ristoranti tipici per far posto a grandi aziende internazionali il cui unico obiettivo è realizzare fast food e catene internazionali che svilirebbero il made in Italy”.