“Il porto turistico non diventi una cattedrale nel deserto”

6 aprile 2011 | 14:59
Share0
“Il porto turistico non diventi una cattedrale nel deserto”

Biselli: “Lavori fermi da più di cinque mesi”

Il Faro on line – “Che fine ha fatto il progetto del porto turistico di Fiumicino? Perché i lavori sono fermi da più di cinque mesi?”. Se lo domanda il capogruppo di Futuro e Libertà, Raffaello Biselli che sottolinea: “Il ritorno di immagine e infrastrutturale che quest’opera avrebbe portato con sé, rischia di trasformarsi in un boomerang per la nostra città. Non possiamo permettere che succeda, né tanto meno pensare di lasciare nel più completo degrado l’area sulla quale dovrebbe sorgere questa grande piattaforma portuale. Non abbiamo bisogno di cattedrali nel deserto, ma di opere che permettano al nostro comune di crescere e svilupparsi dal punto di vista occupazionale ed economico”.
“La nostra amministrazione, da destra a sinistra, – spiega il capogruppo FLI – ha creduto in questo progetto unanimemente, ed è necessario allo stesso modo intervenire unanimemente, mettendo in campo qualsiasi iniziativa affinché la società che ha ottenuto la concessione demaniale rispetti gli impegni presi in conferenza dei servizi: occupazione, sviluppo urbanistico, infrastrutture in primis il Nuovo Ponte Due Giugno, la rotonda in via Trincea delle Frasche, la strada di collegamento tra il Ponte della Scafa e via del Faro, l’asilo nido”.
“Il mio appello va al sindaco: non lasciamo adito a chi oggi ci addita come amministratori incapaci e interveniamo affinché i lavori per la realizzazione del porto riprendano il prima possibile. Non lasciamo che questa infrastruttura turistica faccia la fine dell’Interporto. Non possiamo più permettere a nessuno di venire sul nostro territorio senza un’idea di sviluppo. Non si può pensare di bloccare centinaia e centinaia di metri di spiaggia e poi mettersi a ragionare sul come e sul quando. Il porto – conclude – va realizzato nei tempi prestabiliti altrimenti la concessione demaniale decada e Fiumicino si riappropri della sua spiaggia”.