Seguici su

Cerca nel sito

“Nomine illegittime: Raimondi rispetti le regole”

Ranucci e Concione (Pdl): “Alcun riscontro nelle norme del vigente ordinamento”

Più informazioni su

Il Faro on line – “Dopo una serie di atti amministrativi che rasentano l’illegittimità e su cui si attendono risposte ed eventuali provvedimenti da parte degli organi competenti, consapevole che il suo mandato è ormai agli sgoccioli, il sindaco Raimondi lancia l’ultima sfida agli organi di controllo – Corte dei conti, Revisori dei conti, Nucleo di valutazione e Nucleo di gestione – nominando un altro dirigente di sua fiducia in barba alle normative vigenti. Addirittura smentendo il suo stesso assessore al Personale che nella seduta consiliare del 7 dicembre scorso aveva esplicitamente dichiarato che alla luce delle modifiche normative intervenute successivamente al 2000, il Comune non poteva più ricorrere a nomine ex articolo 110 del Testo Unico degli Enti Locali”.
Sono le parole di Pasquale Ranucci e Luigi Concione, consiglieri comunali Pdl di Gaeta che affermano: “Nonostante le puntuali osservazioni formulate dagli organi comunali di controllo che lo invitavano a soprassedere alla nomina dell’ex assessore all’Urbanistica, il sindaco ripropone il decreto e nomina l’architetto Antonella Avitabile, dirigente del Settore Urbanistica. Eppure, le sezioni riunite della Corte dei conti con delibera 8 marzo 2011 affermano che la scelta del sindaco è illegittima. E cosa fa il sindaco? Ordina ai dirigenti dei Settori Personale ed Economico-finanziario di conformarsi alla sua disposizione, adottando così un atto che esula dalle sue competenze e che si configurerebbe come un abuso di attribuzione o di potere”.

“Questo provvedimento, che definisce ‘Ordine di servizio’, è assolutamente illegittimo non trovando riscontro in nessuna norma del vigente ordinamento. Eppure, Raimondi aveva affermato di voler rispettare il parere della Corte dei conti. Perché non ha revocato ancora quel provvedimento? Tra l’altro, la Bassanini, che sancisce la divisione delle competenze fra organi politici ed organi gestionali, preclude la possibilità di emanare disposizioni o ordini da un organismo all’altro. Il sindaco si atteggia a ‘superiore gerarchico’ ed impone all’organo di gestione di eseguire un proprio ordine violando le norme che sanciscono l’autonomia gestionale. Nulla da eccepire contro la persona di Avitabile: noi contestiamo i metodi e le illegittimità adottate dal sindaco, forti anche del giudizio delle sezioni riunite della Corte dei conti che con delibera 8 marzo 2011 affermano che la scelta del sindaco è illegittima”.

“Il nostro convincimento sulla bontà del provvedimento deliberato dalla giustizia contabile è anche avallato dal Collegio dei revisori dei conti del Comune che ne sottolinea la validità in una nota dell’8 aprile nella quale i revisori invitano il Comune ad uniformarsi alle decisioni della Corte e alle disposizioni normative, così come interpretate dalla stessa Corte. Il sindaco faccia un bagno di umiltà e sia più rispettoso delle regole”.

Più informazioni su