I guardiani del destino

11 aprile 2011 | 19:45
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I guardiani del destino

Il Faro on line _ Gorge Nolfi, meglio conosciuto per le sue sceneggiature (“The Bourne Ultimatum”, “Ocean’s Twelve”), adatta a Manhattan il racconto di Philip K. Dick “Adjustment Team”. Con Matt Damon protagonista e la bellissima Emily Blunt come cointerprete, il film “The Adjustment Bureau” o “I guardiani del destino”, nella traduzione italiana, è uno strano ibrido tra film d’amore, sciente fiction e thriller. Esigui gli effetti speciali, grande il progetto, semplici ma interessanti le soluzioni visive. Il film comincia con il fallimento della campagna elettorale di David Norris. Deluso si rifugia a preparare un discorso per i suoi elettori nel bagno di un palazzo pubblico. Ma da uno delle toilette sbuca a sorpresa Elise Sellas in fuga dal suo matrimonio. Scambio breve di battute fra politico e ballerina e immediatamente è amore. L’assistente di Damon irrompe e la ragazza fugge scalza come Cenerentola, senza dire neppure il suo nome allo stupito candidato. Per un fortuito caso i due si incontrano pochi giorni dopo in autobus. Ma non sono destinati a stare insieme, infatti degli strani uomini tra Men in Black e i Golconda di Magritte, controllano che le persone si attengano al “Progetto” che un fantomatico “Presidente” ha deciso per ognuno di noi. Con un libro che somiglia alla “Guida galattica per autostoppisti” questi uomini col cappello visualizzano in tempo reale i movimenti delle persone. Possono prevedere azioni e pensieri, ma perdono i loro poteri in prossimità dell’acqua. Il film scimmiotta “Matrix”, per esempio nell’idea di apparente libero arbitrio e appunto la scelta tra porta blu e porta rossa non sembra un caso. Ricorda poi, alcune atmosfere del “Processo” di Welles. Senza raggiungerne le profondità, ma nemmeno la pesantezza. Invero il film lascia un po’ inappagati, perché avendo molti spunti interessanti non ne sviluppa nemmeno uno per intero e si risolve come una favoletta per adolescenti. Parecchie volte richiede di abbassare ai minimi consentiti la soglia di credibilità, alcuni escamotage sono deboli (tipo il cappello magico) e i pretesti narrativi sono un po’ troppi. Per non parlare di alcune infelici, quando non ridicole, soluzioni di scrittura, come la giustificazione per cui Norris non deve stare con Elise ”…se rimarrai con lei, diventerà un’insegnante di danza per bambine…”. E’ comunque da vedere perché è curioso ed è una variante insolita sulla Teoria della Cospirazione. Il titolo si riferisce all’operazione che gli uomini del  Presidente eseguono per riadeguare gli esseri umani al progetto originario, pena resettamento dei ricordi. Per vederlo si dovrà aspettare ancora un po’: esce il 27 maggio.
Federica Polidoro