Duemila persone sull’Aurelia per dire ‘no’ all’inceneritore

9 luglio 2011 | 16:39
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Duemila persone sull’Aurelia per dire ‘no’ all’inceneritore

E’ il quarto sabato consecutivo di protesta

Il Faro on line – Su un tratto di via Aurelia, in corteo oltre duemila persone, con una
quindicina di trattori e mezzi agricoli, tre pony ed un carrettino trainato da un  asinello, con a bordo tanti bambini. E poi tanti striscioni: «Giù le mani dalla nostra terra», «Si alla raccolta porta a porta», «No all’inceneritore». Conseguenza, disagi alla viabilità e lunghe file di veicoli, con disappunto di chi è diretto al mare. Per il quarto sabato mattina consecutivo, manifestazione di protesta a Torrimpietra per dire no all’ipotesi inceneritore a Palidoro e alla discarica a Pizzo del Prete, nel territorio di Fiumicino. Ancora una volta un raduno imponente e colorito, mobilitato dal Comitato Rifiuti Zero Fiumicino, che riunisce cittadini, realtà agricole, comitati e associazioni dei comuni di Fiumicino, Cerveteri, Ladispoli, Anguillara e Bracciano, presenti anche esponenti delle amministrazioni. Presente anche il consigliere con la delega all’Ambiente del comune di Riano. Ed il Comitato annuncia: «La raccolta firme è già oltre 9000 e prosegue». «Ribadiamo lo stato di mobilitazione permanente dei cittadini delle zome che subirebbero i nefasti effetti degli ipotizzati discarica e inceneritore. Solo l’inversione del ciclo industriale dei rifiuti laziali e romani in particolare può risolvere la situazione di prossima emergenza, determinata dall’inerzia delle istituzioni locali in materia di avvio della raccolta differenziata porta a porta estesa e spinta in tutto il  Lazio e di mancata realizzazione di impianti di riciclo e compostaggio». Anche Legambiente  ha aderito alla protesta: «Basta discariche – affermano i responsabili – serve piuttosto un concreto e attuabile piano di raccolta differenziata porta a porta, riduzione, riuso e riciclo di materie prime, ma soprattutto la convinzione per realizzarlo. Per chiudere la vecchia Malagrotta ed evitarne una nuova, al di fuori di qualsiasi sciagurato commissariamento, le istituzioni devono intraprendere una nuova politica in materia di rifiuti, ben diversa dal progetto Alemanno – Polverini, ‘cassonetto-d iscarica-inceneritore’».