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Ennesima moria di pesci a Fiumicino

Migliaia tra cefali, cavedani e barbe sono affiorati boccheggianti lungo il canale dell'Isola Sacra
VIDEO - Due anni fa stessa storia

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Il Faro on line – Ennesima morìa di pesci a  Fiumicino. Migliaia tra cefali, cavedani e barbe sono affiorati boccheggianti, in fin di vita,  lungo il canale dell’Isola Sacra, all’altezza di via Redipuglia e via Basilica di Sant’Ippolito. Uno spettacolo impressionante assistere all’agonia di quelle bestiole in cerca di ossigeno. Tra i primi a denunciare questa catastrofe, su segnalazione dei residenti,  la Lipu delegazione Ostia-Litorale, che proprio nelle scorse settimane ha festeggiato i 30 anni di attività sul Litorale Romano. “Quanto accaduto”, dichiarano Alessandro Polinori e Luca Demartini della Lipu Ostia-Litorale, “non è purtroppo una novità nel Litorale ed in particolare nel Comune di Fiumicino, dove fummo i primi a denunciare una analoga moria nei canali di Maccarese a gennaio scorso. Si tratta”, proseguono, “di fenomeni assolutamente allarmanti, di cui non conosciamo la ragione che  potrebbero essere causati da scarichi abusivi così come da prodotti utilizzati in agricoltura finiti nei canali di bonifica”. I responsabili dell’associazione ambientalista hanno già inviato una segnalazione alle autorità competenti  per sollecitare interventi atti ad identificare le cause e perseguire i responsabili.  Angelo Bonelli, presidente nazionale e capogruppo in Regione dei Verdi, ritiene che “l’ennesima moria di pesci avvenuta nel canale di Fiumicino potrebbe essere un altro segnale del pessimo stato delle acque di quel tratto di fiume”. Bonelli ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore all’Ambiente della Regione sull’accaduto chiedendo  all’Arpa e a tutte le autorità preposte al controllo del territorio di analizzare a fondo la situazione. Due mesi fa si era ripetuto un altro drammatico episodio a Passoscuro, alla foce del Rio Tre Denari: ancora non si è saputo cosa provocò la morte di migliaia di carpe e panserotti. Le indagini furono affidate al corpo forestale.
Maria Grazia Stella

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