Russo D’Auria: “Termovalorizzatore? Solo se elimina le tasse ai cittadini di Fiumicino”

13 luglio 2011 | 00:43
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Russo D’Auria: “Termovalorizzatore? Solo se elimina le tasse ai cittadini di Fiumicino”

Il presidente di Progetto Futuro: “NOn siamo per il no ad oltranza, ma i sacrifici vanno ripagati”

Il Faro on line – “Tutti parlano del caso-rifiuti, tutti fanno polemiche. Ma nessuno parla di due concetti fondamentali: chi produce l’immondizia e quali vantaggi in termini economici ne possono derivare per i cittadini. Dal nostro punto di vista la questione è tutta lì”. Inizia così il comunicato stampa di Mario Russo D’Auria (nella foto), presidente dell’associazione Progetto Futuro, sulla questione più spinosa del momento: l’ipotesi di una nuova discarica o di un termovalorizzatore nel territorio di Fiumicino.
“Al di là della demagogia – afferma Russo D’Auria – bisogna essere concreti: i rifiuti li produciamo noi, dunque è giusto che anche noi ci impegniamo nel pensare a come smaltirli. Per estremizzare il concetto, ogni famiglia dovrebbe preoccuparsi di smaltire ciò che produce. Fiumicino quindi potrebbe – a condizioni di sicurezza- ospitare un impianto. Ma a quel punto, poiché potrebbe servire un’area più vasta, dovrebbe fare da subito un accordo economico con i comuni limitrofi  e  definire i costi che andrebbero a rimpinguare le casse del Comune. Ma attenzione, il punto è proprio qui: quei soldi non devono essere impiegati per nient’altro che per abbassare le tasse dei cittadini di Fiumicino, che si ritroverebbero così un beneficio in ciascuna famiglia. Gli altri dovrebbero pagare e i cittadini di Fiumicino dovrebbero smettere di farlo. Così – spiega ancora Russo D’Auria – la proposta assume un’altra valenza, ma un impegno che i nostri governanti locali devono assumersi con chiarezza, e trasparenza di fronte alla collettività. E devono farlo prima di fare qualsiasi accordo”.
“Dire no ad oltranza – conclude Russo D’Auria – non porta a nulla. Anzi, forse alla fine è controproducente perché per esigenze superiori le cose poi le impongono senza nemmeno pagare dazio. Almeno facciamoci pagare…”