Parlamentari del Pd presentano un’interrogazione anti discarica

17 luglio 2011 | 00:49
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Parlamentari del Pd presentano un’interrogazione anti discarica

Calicchio (Pd) Cutolo (Idv): “Inciucio del centrodestra. I colpevoli? Polverini, Alemanno, Canapini”

Il Faro on line – È stata presentata ieri dall’Onorevole Marianna Madia e dai parlamentari Rugghia, Carella, Coscia, Meta, Tidei, Touadì, un’interrogazione al ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Prestigiacomo sull’ipotesi discarica e termovalorizzatore nell’area di Castel Campanile.

Obiettivo: capire se il “governo sia informato della vicenda; quale sia il livello di raccolta differenziata effettivamente realizzato nella Regione Lazio; quali siano i termini  della strategia complessiva della Regione Lazio per la gestione dei rifiuti solidi urbani all’interno del territorio regionale”.

Nel documento i parlamentari Pd pongono l’accento sull’elevato aumento di concentrazione di diossine nell’aria che provocherebbe la realizzazione di un termovalorizzatore. Mentre per la discarica il rischio è il percolato che inquinerebbe le falde freatiche, distruggendo “un’area storicamente a vocazione agricola che negli ultimi anni – si legge nel documento – ha visto incrementare il turismo legato agli agriturismi e alle fattorie didattiche, mantenendo intatto tutto il suo pregio naturalistico ed ambientale”.

Come per l’ordine del giorno protocollato dal gruppo Pd di Fiumicino due giorni fa, l’interrogazione del gruppo del Pd alla Camera ricorda alla Prestigiacomo che la Provincia di Roma (giunta Zingaretti) ha da tempo “messo a disposizione risorse per i comuni del territorio che avessero nel loro piano rifiuti privilegiato l’aspetto del riciclo e che il comune di Fiumicino pur avendo inoltrato richiesta per accedere ai fondi non avrebbe tuttora completato l’iter previsto per il completamento del progetto”.

“Il lavoro in tandem che il gruppo consiliare del Pd locale sta portando avanti di concerto con quello regionale e della Camera – sottolinea il consigliere comunale del Pd di Fiumicino, Paolo Calicchio – ci lascia ancora un barlume di speranza di fronte alle prepotenze di un centrodestra che ha ormai deciso di sacrificare Fiumicino in nome di un inciucio che ha nomi e cognomi: Renata Polverini, Gianni Alemanno e Mario Canapini Canapini. Quest’ultimo ormai al centro di un vero e proprio strappo che ha portato a galla tutti i limiti di una politica autarchica e piramidale, denunciata da ormai 3 anni dal sottoscritto. Un modus operandi che prevede una giunta e un consiglio comunale asservito alle proprie decisioni, e a quelle di un ristretto staff composto peraltro da figure non più previste dalla legge e che pesano (130 mila euro) come un macigno sulle tasche dei contribuenti e perpetrano un clientelismo dissennato e dannoso che favorisce mogli e parenti di consiglieri di maggioranza e amici inseriti in via preferenziali all’interno di municipalizzate e nello staff di assessori e dirigenti. Pur condividendo la posizione degli auto-sospesi del Pdl – continua Calicchio -, mi chiedo come mai solo ora si siano accorti di tutto questo. E soprattutto sono curioso di capire se andranno fino in fondo, defenestrando un sindaco che somiglia sempre più a un tiranno che a a garante dei diritti della collettività. Ogni minuto in più che Canapini resta al suo posto è un minuto in meno di vita democratica del territorio. Per questo merita di andare via. Speriamo che il Pdl sia coerente con la decisione presa e presenti al più presto un documento di sfiducia al sindaco, al quale l’opposizione non farà mancare le proprie firme. Perché se così non fosse, la loro risulterebbe solo una mossa per alzare il prezzo di una connivenza che porterà la città presto all’eutanasia”.

 Duro anche il commento del capogruppo Idv, Claudio Cutolo: “La Polverini annuncia che non si sarà un gassificatore ma un impianto Tmb? Ma chi vuole prendere in giro? Gioca sui nomi ma la sostanza è quella: una discarica a servizio di un termovalorizzatore. Bene l’interrogazione del Pd alla Camera. Canapini? È arrivata la sua ora. Attendiamo il documento di sfiducia del Pdl per mandarlo a casa”.