“Valorizzare il patrimonio storico”

26 luglio 2011 | 18:12
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“Valorizzare il patrimonio storico”

Incontri di studio al Palazzo dei Papi a cura della Società Storica Civitavecchiese

 Il Faro on line – Civitavecchia, grazie anche alla vicinanza con Roma, vanta una storia di alto profilo ed interesse. Da tempo un gruppo di cultori e ricercatori della storia locale si impegna nella ricerca e nella valorizzazione della memoria storica civitavecchiese e collabora per sviluppare gli studi storici sulla città. Questo interesse ha dato vita alla Società Storica Civitavecchiese che tenta di coinvolgere nell’opera di valorizzazione, tutela ed accrescimento del proprio patrimonio storico tutta la cittadinanza, le scuole, le associazioni culturali e gli organi di informazione, allargando il proprio bacino di utenza anche oltre i confini della città.
  L’incontro che si svolgerà venerdì 29 luglio al Palazzo papale di Viterbo vedrà l’intervento di Enrico Ciancarini, responsabile della Società Storica Civitavecchiese, che illustrerà l’opera e l’impegno della sua associazione e di Luciano Osbat, direttore scientifico del Centro diocesano di documentazione per la storia e la cultura religiosa – Viterbo, che descriverà la documentazione conservata nel Cedido e che riguarda Civitavecchia.

“La nostra collaborazione – afferma Luciano Osbat direttore del Centro diocesano di documentazione – ha messo in evidenza come la storia di una Comunità, dopo il Concilio di Trento, possa trovare nei documenti degli archivi diocesani ed in particolare nelle visite pastorali un terreno fertilissimo di raccolta di dati e di informazioni non solo sugli edifici di culto e sulla vita di coloro ai quali erano affidati ma sui costumi e sui problemi della vita culturale, sociale, economica di tutto il territorio”.
“Questo incontro- spiega Ciancarini – fa parte di un ciclo più ampio di conferenze che, dopo la pausa estiva, proseguirà da settembre con argomenti volti a valorizzare il patrimonio archivistico e librario del viterbese e le istituzioni culturali che hanno fatto di questo patrimonio il centro della loro attività”.