La mareggiata mette a dura prova gli stabilimenti

27 luglio 2011 | 02:02
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La mareggiata mette a dura prova gli stabilimenti

a Ostia Ponente uno dei “pennelli” posti a tutela dell’arenile ha ceduto alla violenza dei marosi

Il Faro on line – Week-end da incubo per i titolari degli stabilimenti balneari di Ostia che sabato e domenica hanno dovuto fare i conti con la pioggia ed il maltempo ed infine, domenica, con una violenta mareggiata che ha spazzato via metri e metri di arenile. 

Turisti in fuga mentre, implacabile, avanza l’erosione e gli interventi di ripascimento in atto vengono messi sotto accusa. Ma come se non bastasse, a rendere ancora più fosco questo scenario, Stefano Albertini, titolare di Happy surf, la nota spiaggia libera attrezzata di Ostia Ponente, lancia l’allarme sicurezza. Domenica, infatti, la violenta mareggiata che si è abbattuta sulla costa, con il mare forza 5 ed il vento che soffiava a 23 nodi, ha danneggiato la scogliera posta a difesa della spiaggia. Uno dei tre “pennelli” ha ceduto  completamente alla violenza dei marosi mentre la boa antistante l’impianto  è stata letteralmente strappata con il suo ancoraggio di cemento e acciaio e galleggiava sulla superficie dell’acqua, in balia delle onde.

Inutili dunque i “pennelli” voluti e realizzati dalla Regione lo scorso mese di aprile, denuncia da tempo Albertini. Si tratta di interventi messi in campo dall’Ardis che non solo non avrebbero risolto il problema dell’erosione, bensì lo avrebbero ulteriormente aggravato.

“Ancora una volta constatiamo tristemente che il denaro pubblico (si tratta di 448 mila euro, ndr) viene utilizzato non per risolvere ma per peggiorare problemi già esistenti”, ha dichiarato in più di un’occasione il titolare di Happy surf, contestando anche il finanziamento “minimo” di 448mila euro assegnato alle spiagge di Ponente rispetto ai 15 milioni destinati a quelle di Levante, a partire dal Canale dei Pescatori. Ed era stato critico anche e soprattutto  riguardo al posizionamento dei “pennelli a T”, una serie di rocce naturali sistemate sott’acqua e in prossimità della costa con la funzione di impedire al mare di asportare la sabbia durante le mareggiate. Inutilmente, purtroppo.

“Avrebbero dovuto fare ad aprile i collaudi con le mareggiate invece di aspettare adesso che è troppo tardi”, ha detto un bagnante sconcertato, osservando la boa sbattuta dalla furia delle onde.
Maria Grazia Stella