Discarica a Castel Campanile, la protesta arriva a Ladispoli

28 luglio 2011 | 14:06
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Discarica a Castel Campanile, la protesta arriva a Ladispoli

Appello dell’amministrazione:“Venerdì 29 luglio tutti in piazza contro l’impianto”

Il Faro on line – “Il sito individuato per la realizzazione del progetto relativo all’impianto di trattamento e alla minidiscarica di servizio per rifiuti inerti a Pizzo del Prete-Le Macchiozze non impatta su aree di interesse archeologico”. È  quanto dichiara, in una nota, l’assessore alle Attività
produttive e Politiche dei Rifiuti della Regione Lazio, Pietro Di Paolo e conclude con un richiamo al senso di responsabilità per evitare “ di creare allarmismi riportando notizie infondate
e inesatte”.

Intanto però la protesta avanza: oggi davanti al Consiglio Regionale Lazio si sono ritrovati oltre 200 cittadini in rappresentanza delle varie Associazioni e Comitati, che stanno dando vita ad un coordinamento per sottoporre alla firma di tutti i consiglieri regionali la mozione volta ad impedire la realizzazione di una discarica e di un inceneritore in località Pizzo del Prete – Le Macchiacce – Osteriaccia e per richiedere che vengano finalmente attivate le politiche di raccolta differenziata a Roma e in tutta la regione, come già previsto dalla normativa vigente.  E l’amministrazione del sindaco Paliotta invita tutti i cittadini di Ladispoli a partecipare in massa venerdì 29 luglio alla fiaccolata per ribadire il no al progetto di un inceneritore e di una discarica nella zona di Palidoro. La fiaccolata partirà da piazza Rossellini.

“Il 29 luglio – dice il vice sindaco Marco Pierini – scenderemo in piazza per difendere il nostro territorio e confermare che non vogliamo impianti di smaltimento che infliggerebbero l’ennesimo colpo ad un litorale già deturpato dalla centrale a carbone di Civitavecchia e dall’avanzare dei siti della discarica di Cupinoro, arrivata praticamente alle porte di Cerveteri”.

“Siamo davanti ad un progetto – ha continuato Paliotta – concepito senza alcun confronto con i comuni del territorio che è anche contro i progetti di trattamento, differenziazione e riciclaggio dei rifiuti annunciato dalla Provincia di Roma. Ci preoccupa proprio il silenzio del presidente regionale Polverini su questo argomento e su altre ventilate ipotesi, come quella di un inceneritore a Palidoro, altro strumento di inquinamento per il nostro comprensorio. Dato che la mozione contro la discarica a Castel Campanile è stata votata all’unanimità dal Consiglio comunale, auspichiamo che alla manifestazione del 29 luglio siano presenti anche esponenti delle opposizioni per ribadire a voce alta che Ladispoli dice no ad ogni forma di inquinamento ambientale del territorio”.

I documenti pubblicati dai Verdi dicono che la minidiscarica di 30 ettari è “una fantasia della Polverini” mentre è innegabile l’abitato medievale di Castel Campanile, che sorge su un pianoro di circa 800 metri fortificato da dirupi naturali in tufo. Il sito fu studiato nel passato da diversi storici, tipografi, antiquari, archeologi quali : Coppi, Canina, De Rossi, Kent Hill, Tomassetti, Ashby, Nibby, Dennis, Mengarelli, Silvestrelli, Conti, Enei, e sembra sorgere sull’antica Artena, ma sicuramente su di un Pagus etrusco.

L’ultima scoperta di questi anni a Castel Campanile, riguarda una citazione nel processo intentato dallo Stato della Chiesa all’ordine dei Templari, dove viene citata la chiesa di S. Lorenzo in “Castrum Campanilis” appartenente all’ordine. La chiesa è oggetto di studio da alcuni anni per la sua individuazione.

Senza giudizi di merito, con la speranza che la “minidiscarica” non vada a pregiudicare la ricostruzione storico-antiquaria di queste terre di prestigio (furono proprietà della nobile famiglia dei Normanni), ricordiamo che il vincolo archeologico non è la sola questione sollevata, ma si aggiunge anche alla svolta intelligente di politiche ambientali che l’opinione pubblica tutta si aspettava dopo l’esito plebiscitario dei referendum. Inoltre, va sottolineato che qualsiasi progetto, anche il più lungimirante, se non viene condiviso con i diretti interessati sia in via di progettazione sia di realizzazione, disperde sempre in proteste e fraintendimenti energie preziose di partecipazione attiva che potrebbero essere utilizzate per rendere l’azione più concreta ed efficace.
Daniele Taurino