Pd: “Governo succube della Lega sulla questione pedaggio”

28 luglio 2011 | 18:30
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Pd: “Governo succube della Lega sulla questione pedaggio”

Il gruppo consiliare: “ Non chineremo la testa di fronte al silenzio”

Il Faro on line -Dopo le vittorie del presidente della Provincia di Roma Zingaretti al Tar e al Consiglio di Stato, tribunali che avevano bocciato l’ipotesi pedaggio su Gra e Roma Fiumicino, il Pd non si era illuso temendo il ritorno del Carroccia. “Sapevamo che la Lega – scrivono – prima o poi avrebbe fatto pesare i propri numeri, imponendo nuovi salassi per il centro e sud Italia”.
“Uno spot che dopo i finti ministeri traslocati al nord – proseguono – e le crociate anti-islamiche che hanno portato l’arci-noto Borghezio ad assolvere gli attentati di Oslo, finirà per pesare come un macigno sulla stagnante economia italiana, alle prese con un esecutivo incapace di gestire una crisi che sta portando l’Italia a una passo dal default”.
E ancora dichiarano che “le parole del ministro Matteoli, pur dopo una serie di ordini del giorno approvati dal Parlamento italiano, alcuni anche firma di deputati Pdl, sono lo specchio dell’assoluta subalternità di questo Governo nei confronti della Lega Nord”.

“Istituire un pedaggio sulla Roma-Fiumicino e sul Gra è folle e pericoloso – incalzano un po’ tutti gli esponenti del Pd Fiumicino.Soprattutto senza forti interventi strutturali che permettano di far defluire quegli incolonnamenti che sono ormai all’ordine del giorno”.
“Il Pd non chinerà la testa di fronte al silenzio del sindaco Canapini – così fanno sapere – ormai in balìa dei suoi alleati. “Un’amministrazione – si legge in una nota del gruppo consiliare – capace in otto anni di subire, senza venir minimamente coinvolta, un progetto di raddoppio del sedime aeroportuale, l’installazione di una discarica e di un gassificatore. E come se non bastasse, ecco il pedaggio. Purtroppo Canapini – questa è la conclusione ironica – non verrà ricordato solo come il sindaco delle rotonde, della sporcizia e del nulla, ma anche come il sindaco inerme, capace di sbraitare contro i suoi cittadini per poi cedere di fronte ai suoi più illustri colleghi”.