“Stop al Piano casa, dimostrazione di incompetenza regionale”

26 ottobre 2011 | 15:05
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“Stop al Piano casa, dimostrazione di incompetenza regionale”

Critiche dal Pd: “L’amministrazione di Fiumicino? Cominciasse a trovare una soluzione, insieme alla Regione, per sbloccare 4mila condoni”

Il Faro on line – “Lo stop al piano casa, sconfessato dal ministro Galan e dal Pdl nazionale, e la conseguente dimissione in massa degli assessori del Popolo della libertà regionale, dimostrano una sola cosa: il centrodestra non è in grado di governare, né il Paese, ormai deriso dai partner europei e senza più un briciolo di credibilità. Né il Comune di Fiumicino ancora alle prese con una impasse politico-istituzionale che sta nuovamente tarpando le ali allo sviluppo del nostro territorio. Né tantomeno la Regione Lazio”.
Lo afferma in un comunicato congiunto il gruppo consiliare del Partito democratico che sottolinea come dopo lo scivolone su Pizzo del Prete, sito vincolato, “sul quale la Polverini ha ormai deciso di impiantare una discarica con una buona pace del Pdl di Fiumicino” arrivi un’altra debacle. “La legge regionale tanto sventolata dalla Polverini – spiegano – è stata ghigliottinata. Un’altra promessa andata a vuoto. L’ennesima”.

“Il piano casa doveva essere la panacea di tutti i mali. Hanno persino stravolto la legge varata dal centrosinistra per inserire quelle norme che ora sono state bocciate, facendo perdere ai Comuni e ai cittadini quasi due anni. Per cosa? Ritrovarsi punto e a capo”.

“E Fiumicino? Noi abbiamo altri problemi. Stiamo ancora aspettando che l’amministrazione e la Regione dell’amica Renata trovino una soluzione per sbloccare quei 4mila condoni fermi per un problema paesaggistico e che rischiano di dover essere rimandati al mittente. In poche parole: bocciati i condoni e risarciti i cittadini”.

“Forse allora, invece di aspettare il piano casa con ansia, l’amministrazione comunale dovrebbe iniziare a risolvere quei problemi che ci trasciniamo da ormai quasi 9 anni e dare risposte alla città, invece di trovare nuove strade che si dimostrano impercorribili e rischiano di appesantire un territorio che cresce in metri cubi ma non in servizi”.