Caroccia: “Piano casa, la politica del no rischia di diventare un boomerang”

29 ottobre 2011 | 18:40
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Caroccia: “Piano casa, la politica del no rischia di diventare un boomerang”

Con il piano casa – dice ancora Caroccia – noi diamo l’opportunità alle famiglie di realizzare piccole case ampliando quelle esistenti, con una spesa di gran lunga inferiore

Il Faro on line – “Tutto questo astio verso il piano casa proprio non lo capisco. Si tratta di una legge che creerà decine di migliaia di nuovi posti di lavoro, ne salverà altrettanti, rimetterà in moto un asset fondamentale per la Regione Lazio: l’edilizia. E non eroderà nuovo terreno, riqualificando solo le costruzioni esistenti. Questa politica del no a prescindere rischia di essere un boomerang”. A parlare è Angelo caroccio, capogruppo Udc a Fiumicino. “Il sacco del Lazio e di Fiumicino sulle aree vincolate? – prosegue Caroccia – Ma se il nostro territorio ha decine di vincoli inesistenti sul 95 per cento della sua estensione. Solo qui a Fiumicino abbiamo un vincolo idrogeologico e di esondazione e il Tevere negli ultimi settanta anni non ha mai rotto una sola volta gli argini. Siamo l’unica regione con un piano territoriale paesaggistico adottato ma non approvato. E in tutto questo i cittadini sono costretti a comprare da altri case e appartamenti quando potrebbero benissimo realizzarle da sé con la metà della spesa. E di chi è la colpa del piano casa che invece tenta di invertire la rotta o di chi invece dice sempre no a tutto?

“Con il piano casa – dice ancora Caroccia – noi diamo l’opportunità alle famiglie di realizzare piccole case ampliando quelle esistenti, con una spesa di gran lunga inferiore, e ci si dice di no. Evitiamo di erodere nuovo territorio, attraverso i cambi di destinazione d’uso di alcuni manufatti e ci si dice di no. Creiamo lavoro e ci si dice di no. L’Italia ha un apparato burocratico elefantiaco? Inseriamo la pratica del silenzio assenso per tagliare i tempi e ci si dice di no. È assurdo. Ce lo dicano chiaramente: vogliono che le cose rimangano così come sono? E noi ne prenderemo atto. Ma lo dicano.  I nuovi porti? La Regione Lazio ha approvato soltanto quello di Anzio. Altri non ce ne sono in agenda. La pista sciistica del Terminillo? Un progetto approvato dalla giunta Marrazzo con 20 milio di euro, che darebbe nuova linfa a una meta turistica che da troppo tempo attende interventi di ammodernamento ormai non più prorogabili. E poi c’è la legge 24 del 1998 che prevede deroghe d’intesa con il Mibac per opere di interesse pubblico.  Se il Pd locale ha qualche rimostranza chieda un incontro con l’Udc locale. Noi siamo pronti a parlarne, a presentare anche dei progetti all’assessore Ciocchetti per evitare possibili storture su Fiumicino. Ma basta con il no a prescindere. È arrivato il momento di mettere da parte gli steccati ideologici e partitici vecchi di un secolo e concentrarsi sulle famiglie, per venire fuori da una crisi globale che rischia di strozzarci tutti”.