Pdl: “L’Amministrazione produce atti che rasentano l’illegittimità”

11 dicembre 2011 | 04:34
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Pdl: “L’Amministrazione produce atti che rasentano l’illegittimità”

Nel mirino anche il comportamento del segretario comunale e il suo avallo

Il Faro on line – «Che l’Amministrazione Raimondi si sia contraddistinta per un’attività amministrativa poco chiara e discutibile sotto il profilo della legittimità è cosa ormai nota a tutti. In diverse occasioni, infatti, il PdL è stato costretto a denunciare fatti ed aspetti che denotano forti profili di illegittimità emanati dall’amministrazione comunale». Questa la denuncia degli esponenti gaetani del Pdl, coordinato da Cristian Leccese (nella foto). È il caso, ad esempio, delle irregolarità sulla nomina dei dirigenti comunali, che ha di recente portato all’annullamento del concorso per il comandante dei vigili urbani, inspiegabilmente ancora in servizio nonostante l’annullamento da parte del giudice amministrativo di ogni atto di nomina.  È il caso degli affidamenti diretti di lavori pubblici per oltre un milione e duecentomila euro, effettuati attraverso la procedura confidenziale e giustificati come interventi “di somma urgenza”, argomento su cui pesa l’ombra di una gestione poco chiara. È il caso della vertenza De Vizia, più volte denunciata dagli azzurri gaetani,  ed ora sotto le lenti della magistratura. È il caso dello scandalo ex Avir, dove il PdL aveva da subito denunciato il comportamento del sindaco sempre e solo in difesa della proprietà. Molte di queste situazioni sono, presto o tardi, arrivate sul tavolo della magistratura ed attualmente sono oggetto di indagini. Ci chiediamo però come sia stato possibile che tutte queste denunce non siano state prese in considerazione dagli organi di controllo interni del Comune, in primis dal segretario comunale, chiamato non solo a sovraintendere e coordinare le attività dei dirigenti, ma anche, e soprattutto, a vigilare sulla legittimità degli atti varati dall’amministrazione, in particolare la loro conformità alle disposizioni di legge. «Ricordiamo – concludono i pidiellini gaetani – che il partito, attraverso il gruppo consiliare, ha più volte presentato richieste di informazioni, relazioni, richieste di accesso agli atti, ed in molti dei casi tali richieste sono rimaste lettera morta. Il «silenzio» del segretario può interpretarsi come un atto di condivisione o di corresponsabilità inteso ad avallare la linea politica degli amministratori comunali».