“Le primarie del Partito democratico, il trionfo dell’antipolitica”

13 dicembre 2011 | 19:40
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“Le primarie del Partito democratico, il trionfo dell’antipolitica”

Roviglioni: “Italia dei Valori aveva indicato un percorso costruito con la partecipazione dei cittadini e delle forze sociali”

Il Faro on line – Il 22 gennaio si terranno ad Ardea le primarie della coalizione del centro sinistra, una competizione dalla quale l’Idv, molto critica come scrive l’esponente locale Valtere Roviglioni, si è tenuta fuori per concorrere con un proprio candidato. L’Italia dei Valori non vede nei candidati, nessuno che possa ricoprire il ruolo di sindaco. La novità potrebbe essere il giovane Enrico Caccioti rampollo di una delle famiglie storiche del Pci-Ds-Pd. L’altro, Mauro Giordani, che coraggiosamente dopo quattro o cinque sconfitte come candidato a sindaco in un cartello di liste civiche vicine alla sinistra, ora esce allo scoperto e si ripresenta sotto l’egida del Pd.
Proveniente dalla Democrazia cristiana, eletto per una legislatura alla provincia nella lista civica “Moffa”, del candidato a presidente della provincia Silvano Moffa, si trasferì subito dopo nella lista civica del vincitore Enrico Gasbarra.
Antonino Abate, anch’egli proveniente dalla Dc, approdò nella Margherita e con la fusione al Pd, unico di centro sinistra che è rimasto fedele al mandato dei suoi elettori a differenza di quanti eletti nel cartello di Mauro Giordani sono entrati a far parte dell’amministrazione Eufemi, del resto, come fece lo stesso Giordani  che abbandonò la lista di destra Moffa per quella del vincitore Gasbarra.
Fatti che hanno fatto riflettere l’esponente dell’Idv, il quale proprio con Antonino Abate ha fatto tante e tante battaglie per il bene del paese. “Si tratta della solita manfrina pre-elettorale ma questa volta si arricchisce di una novità: sono le primarie per scegliere il candidato Ssindaco. Qualcuno stiracchiando il concetto le chiama primarie di coalizione perchè, e non se ne conosce il motivo, altre forze politiche come Psi, Sel, Api, hanno aderito ad una consultazione passivamente e senza presentare propri candidati. I 4 pretendenti che si batteranno a singolar tenzone sono tutti rappresentanti e dirigenti del Pd. Proprio quel Pd di Ardea che prima aveva scelto una candidatura poi si era pentito, sfiduciato il segretario cittadino, invocato il commissariamento del Partito a livello locale”.
“Che il Pd potesse procedere ad una consultazione interna era comprensibile, ma gli altri partiti che aderiscono sembrano una contraddizione in termini. Come si fa a presentarsi agli elettori con un partito commissariato e profondamente lacerato? L ‘Api di Rutelli fa parte del terzo polo, Sinistra Ecologia e Libertà che, delle primarie con Vendola ne ha fatto una bandiera, non presenta un suo candidato e per finire con il Psi strenuo sostenitore della concertazione”.
“Una competizione a 4, tutta interna allo stesso partito, con intorno forze subalterne che tenteranno di far calare la bilancia a favore di una o dell’altra componente, nella speranza di ricompattare una formazione lacerata da profonde divisioni difficilmente conciliabili”.
“Eppure l’Italia dei Valori, – conclude Roviglioni – aveva indicato una via ed un percorso programmatico serio costruito con la partecipazione dei cittadini e delle forze sociali, la scelta del candidato sindaco attraverso primarie basate sul rinnovamento, fuori dai condizionamenti degli apparati burocratici dei partiti. Evidentemente il centro sinistra di Ardea ancora stenta a comprendere il senso di impopolarità che si alza dal territorio verso la classe politica. Il periodo che stiamo vivendo consiglierebbe un cambio di passo, un rinnovato modo di fare politica, fuori dagli esasperati tatticismi, dallo strabismo della casta, dalle corse goffe e ridicole per assicurarsi candidature, poltroncine, sgabelli, strapuntini. In fondo sono sempre gli elettori che hanno la matita in mano e questa volta la useranno per mandare a casa incompetenti ed incapaci. Per il centro sinistra c’e’ ancora tempo per fermarsi, riflettere, ripartire, recuperare le ragioni storiche, per caratterizzarsi alternativamente al centro destra che ha devastato il territorio”.