Celebrato il centenario della nascita di Sebastian Matta

18 dicembre 2011 | 04:11
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Celebrato il centenario della nascita di Sebastian Matta

Intitolato all’artista cileno il centro culturale “Officina dell’Arte”

Il Faro on line – Il Comune di Tarquinia ha celebrato, il 16 dicembre, il centenario della nascita di Sebastian Matta (nome completo Roberto Sebastian Antonio Matta Echaurren, nella foto), architetto, scultore e pittore cileno, figura di spicco del surrealismo, che scelse la città etrusca come sua seconda patria. A fare gli onori di casa il sindaco Mauro Mazzola e l’assessore alla Cultura Angelo Centini. All’evento hanno partecipato anche l’ambasciatore del Cile in Italia Oscar Godoy Arcaya e il consigliere regionale Giuseppe Parroncini. Graditissima ospite la moglie dell’artista Germana Ferrari Matta. Momenti centrali della cerimonia l’intitolazione all’artista del centro culturale “Officina dell’Arte”, il consiglio comunale straordinario e l’inaugurazione della mostra fotografica Matta a Tarquinia, curata dal critico Luciano Marziano, dal professore Maurizio Brunori, dal designer Massimo Legni e dal fotografo Roberto Ercolani. Ad aprire l’assise comunale gli interventi del primo cittadino e del presidente del consiglio Alessandro Dinelli, che hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa, lasciando poi la parola all’assessore Centini.

«Matta ha avuto un legame speciale con Tarquinia e con i giovani, che invitava a tirare fuori il talento artistico. Per questo motivo abbiamo voluto intitolargli un luogo, “Officina dell’Arte”, pensato e realizzato per i ragazzi, e allestire un’esposizione». L’ambasciatore del Cile Godoy Arcaya ha sottolineato come Matta fosse «un artista universale che ha parlato al mondo, esprimendo la forza e la voglia di libertà del popolo cileno. In Tarquinia ha trovato una città splendida dove manifestare a pieno la sua arte». Il critico d’arte Marziano e il professore Brunori ne hanno tracciato un vivo ricordo biografico e artistico, arricchito dalle parole dalla signora Matta: «Aveva un rapporto profondo con questa città e questa terra, in cui ha trascorso anni sereni e intensi. Amava ridere e ripeteva sempre alle persone che lo circondavano di non avere paura di esprimere idee e realizzare desideri». La mostra fotografica, che rimarrà aperta fino al 31 gennaio alla biblioteca “Dante Alighieri”, segue un percorso lungo quasi 40 anni che evidenzia le ricerche e le opere dell’artista a Tarquinia: dal laboratorio “Etruscu-Ludens” all’unità abitativa Autoapocalipse, dai disegni di un grande pannello per la scuola materna di via Palmiro Togliatti (opera architettonica di Massimiliano Fuksas), al trittico pittorico intitolato Perché le vittime vincano, testimonianza dell’impegno sociale e politico di Matta.