Italcraft, Pdl: “scongiurare rischio chiusura totale”

20 dicembre 2011 | 04:03
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Italcraft, Pdl: “scongiurare rischio chiusura totale”

La crisi minaccia le maestranza italiane

Il Faro on line – Impasse della cantieristica navale, calo del fabbisogno di commesse, chiusura quasi completa dello stabilimento Italcraft e servizio di rimessaggio affidato a ditte esterne. Sono le criticità che pesano sull’attività di uno dei cantieri navali più importanti del Lazio, quello della famiglia Rizzardi, specializzata nella produzione di gommoni, barche in legno e vetroresina, ma soprattutto yacht di lusso dagli 11 ai 38 metri. I 55 dipendenti dell’Italcraft, che sono in cassa integrazione straordinaria da circa 18 mesi, lamentano che i soldi arrivano con molto ritardo e che il settore del rimessaggio, l’unico ancora attivo, è stato affidato però a ditte esterne. “Perché – si chiede Gino Mammoletta, da poco ex dipendente dell’azienda del gruppo InRizzardi – non vengono utilizzate le maestranze interne a svolgere questo servizio ma si preferisce invece utilizzare manodopera non locale? Perché il sindaco Raimondi non interviene nelle sedi opportune dopo aver ascoltato i dipendenti ed i sindacati?”. È vero che la crisi è molto dura, ma i Rizzardi si erano impegnati a trovare un socio di minoranza in grado di apportare capitali freschi e far ripartire il business. Gino Mammoletta, che è anche un componente del centro studi del Pdl di Gaeta, è molto preoccupato per le maestranze locali e sollecita il primo cittadino a cercare soluzioni: “vuole il sindaco chiedere ai fratelli Rizzardi l’esito della ricerca del socio di minoranza? Come si può scongiurare il rischio della chiusura totale del cantiere? E quali prospettive ci sono per la sua riapertura?”.

I Rizzardi acquisirono lo stabilimento Italcraft perché motivati dalla possibilità strategica di costruire imbarcazioni da diporto di notevoli dimensioni disponendo di un ulteriore sbocco diretto e cruciale al mare. L’area operativa Italcraft copre, infatti, una superficie di 36.000 mq (di cui circa 10.000 coperti). Questi spazi garantivano un ampliamento della capacità produttiva del Gruppo Rizzardi che, nella globalità delle aree operative, già disponeva di superfici pari a circa 120.000 mq. complessivi. Italcraft è uno dei marchi italiani che conservano maggior fama in tutta l’area del Mediterraneo. “Sarebbe un peccato – conclude Mammoletta – perdere questo primato e con esso il know how delle maestranze costrette a stare a braccia conserte”. La crisi della Rizzardi sferra un duro colpo all’intero distretto della nautica del Lazio, che vale un miliardo di euro di fatturato con 480 imprese e oltre 2 mila addetti concentrati su tre poli: Civitavecchia (Tarquinia e Santa Marinella), Ostia-Fiumicino (Anzio e Nettuno), Costiera pontina (Circeo, Sabaudia, Terracina, Gaeta, Formia e Minturno). La crisi nera dell’ultimo biennio ha tarpato le ali di un settore in espansione.