Esposto  Protezione Civile: arriva l’interrogazione del Pd

4 gennaio 2012 | 16:11
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Esposto  Protezione Civile: arriva l’interrogazione del Pd

Si chiedono chiarimenti sulla diffida ricevuta dall’amministrazione

Il Faro on line – Il gruppo consiliare del Partito democratico a seguito del nuovo esposto-diffida presentato dall’associazione di protezione civile Nuovo Domani all’intero consiglio comunale, pretende immediate spiegazioni dal sindaco e dalla sua maggioranza e chiede ufficialmente:
– Se il sindaco Mario Canapini e la sua giunta abbiano intenzione di annullare la delibera di giunta n. 129 del 2008 con la quale si istituisce il regolamento di protezione civile del Comune di Fiumicino, a seguito delle sentenze di Tar e Consiglio di Stato che hanno ritenuto la delibera in questione nulla.
– Se il sindaco e l’amministrazione comunale intendano rispettare le sentenze dei tribunali e indire una nuova gara per l’affidamento dei servizi di protezione civile con le stesse modalità di quelle precedentemente e illegittimamente annullate. E che fine abbiano fatto i fondi destinati ai servizi di protezione civile.
– Se la maggioranza di centrodestra e il presidente del consiglio comunale abbiano intenzione di calendarizzare un consiglio comunale per l’annullamento del regolamento comunale di protezione civile, reso inapplicabile dalle sentenze di Tar e Consiglio di Stato.
Dopo l’annullamento della gara di appalto per i servizi di protezione civile e le sentenze dei vari tribunali che hanno dato esito positivo ai ricorsi dell’associazione Nuovo Domani, il sindaco ha continuato imperterrito sulla sua strada senza curarsi di nulla, nemmeno delle disposizioni di legge. Il regolamento comunale è stato votato da tutte le forze politiche sedute in consiglio, Pd compreso il quale aveva ritenuto comunque importante non lasciare Fiumicino sguarnito dei servizi di protezione civile e di un regolamento pur in presenza di un contenzioso. A seguito dell’errore tecnico perpetrato dal sindaco e dai suoi tecnici è ora necessario porre rimedio per allineare il Comune alle disposizioni del tribunale.