“Costruire una rete di legalità”, un successo l’incontro

24 gennaio 2012 | 20:18
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“Costruire una rete di legalità”, un successo l’incontro

Presente il giornalista, Orfeo Notaristefano

Il Faro on line – Nell’ambito della festa della conversione di San Paolo, la parrocchia omonima di Fondi, guidata dal parroco Don Mariano Parisella e situata nella zona “Portone della Corte”, ha deciso di invitare il giornalista – scrittore ed esperto della materia, Orfeo Notaristefano, per un incontro dibattito sul tema: “Costruire una rete di legalità”.

Sessantenne, giornalista professionista, calabrese; laureato in Sociologia, collabora con la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri e con l’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti – Pescara. Fondatore del network ‘Verso Sud’, ha scritto nel 2005 “Senza mafie, verso sud”, due edizioni di “Cocaina Connection. L’impero della ‘ndrangheta, il traffico mondiale di stupefacenti” (2007 e 2008), “Le mani sulla sanità” (2008), “‘ndrangheta made in Germany” (2010) e ”Sanità,medicina, etica, deontologia (2011). L’iniziativa si è tenuta sabato scorso, nel salone della parrocchia di San Paolo Apostolo ed è stato un successo.

All’incontro erano stati invitati: il sindaco di Fondi, il presidente del Mercato Ortofrutticolo di Fondi, il comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Fondi, i capi d’istituto scolastici, i vertici bancari locali. Evidenzia Gaetano Orticelli che le parole pronunciate dal Papa Benedetto XVI, in occasione dell’incontro con Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma il 12 gennaio scorso, sono inequivocabili: “è necessario promuovere una cultura della legalità, aiutando i cittadini a comprendere che le leggi servono per incanalare le tante energie positive presenti nella società e così permettere la promozione del bene comune; anche i recenti episodi di violenza nel territorio spingono a continuare nell’impegno per educare al rispetto della legalità e per tutelare la sicurezza. Alle Istituzioni è affidato il compito, oltre che di essere esemplari nel rispetto delle leggi, di emanare provvedimenti giusti ed equi, che tengano conto anche di quella legge che Dio ha iscritto nel cuore dell’uomo e che può essere conosciuta da tutti mediante la ragione”.

Il Santo Padre aveva inoltre affermato: “Gentili Autorità le sfide sono molteplici e complesse. E’ possibile vincerle solo nella misura in cui si rafforzerà la consapevolezza che il destino di ognuno è legato a quello di tutti”. E ancora: “Ed è per questo che ho voluto sottolineare come l’accoglienza, la solidarietà e la legalità siano valori fondamentali per guardare all’anno iniziato con maggiore serenità”.

La crisi economica che ha colpito anche il Lazio deve diventare un’occasione per ripensare i valori che sono alla base della nostra società, per verificare se sia stata costruita una società più equa e solidale o invece questo non sia accaduto, ha aggiunto il Pontefice. “Sono ormai alcuni anni – ha affermato il Papa – che anche nel Lazio si avvertono gli effetti della crisi economica e finanziaria che ha colpito varie aree del mondo e che, come ho avuto modo di ricordare, ha le sue radici più profonde in una crisi etica”.

Aggiungendo: “L’etimologia della parola crisi richiama la dimensione del separare e, in senso lato, del valutare, del giudicare. La crisi attuale, allora, può essere anche un’occasione per l’intera comunità civile di verificare se i valori posti a fondamento del vivere sociale abbiano generato una società più giusta, equa e solidale, o se non sia, invece, necessario un profondo ripensamento per recuperare valori che sono alla base di un vero rinnovamento della società e che favoriscano una ripresa non solo economica, ma anche attenta a promuovere il bene integrale della persona umana”.

Per il Papa “la solidarietà deve indirizzarsi verso i giovani, che sono i più penalizzati dalla mancanza di lavoro. Una società solidale deve sempre avere a cuore il futuro delle nuove generazioni, predisponendo adeguate politiche che garantiscano un alloggio a costi equi e che facciano tutto il possibile per assicurare un’attività lavorativa. Chiaro il monito del Pontefice: “Tutto ciò è importante per evitare il rischio che i giovani cadano vittime di organizzazioni illegali, che offrono facili guadagni e non rispettano il valore della vita umana”.