Traffico di stupefacenti e sequestri di persona, confiscati beni per 18 milioni di euro

3 febbraio 2012 | 15:02
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Traffico di stupefacenti e sequestri di persona, confiscati beni per 18 milioni di euro

Nel mirino della Guardia di Finanza un imprenditore residente a Tarquinia

Il Faro on line – I militari del Comando Provinciale di Roma, del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata e del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia della Guardia di Finanza, hanno concluso un’importante operazione nei confronti di un imprenditore di origine sarda dimorante a Tarquinia (VT), confiscando beni per oltre 18 milioni di euro.

Il provvedimento di confisca eseguito oggi dai finanzieri rappresenta l’epilogo dell’attività investigativa condotta nell’ambito di un procedimento per l’applicazione di una misura di prevenzione patrimoniale che, a marzo dello scorso anno, aveva portato il Tribunale di Roma a disporre il sequestro dei beni riconducibili all’imprenditore il quale, in oltre quarant’anni di carriera criminale ha accumulato precedenti per associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di stupefacenti, violazione delle norme in materia di armi, furto, falso, rissa, sequestro di persona a scopo di estorsione e truffa.

Nel corso delle investigazioni che hanno portato all’odierna confisca, le Fiamme Gialle hanno ricostruito il profilo criminale del soggetto, accertando inoltre un’assoluta sproporzione tra il tenore di vita dell’imprenditore, desunto dal notevole patrimonio posseduto, e la situazione reddituale palesata al fisco, al quale il proposto dichiarava poche migliaia di euro ogni anno.

E’ stato anche accertato come una cospicua parte del patrimonio illecitamente accumulato dall’imprenditore rappresenti il reimpiego dei proventi di ingenti truffe nel settore immobiliare, grazie alle quali lo stesso è riuscito ad acquisire notevoli disponibilità finanziarie reinvestite in acquisti di immobili e nella costituzione di società, in molti casi intestate a soggetti compiacenti.

Nell’ambito delle attività d’indagine, i finanzieri hanno infatti individuato una serie di soggetti, in alcuni casi familiari, con funzione di prestanome ed il compito di schermare, attraverso intestazioni fittizie, la riconducibilità di assets patrimoniali all’imprenditore destinatario del provvedimento di confisca, definibile come persona stabilmente dedita ad attività delittuose, dalle quali trae anche i mezzi di sostentamento.

Tra i beni sottoposti a confisca dai militari del Nucleo di polizia tributaria di Roma, dello SCICO e della Stazione Navale di Civitavecchia, figurano ventitré immobili, alcuni dei quali situati nella Capitale e in note località turistiche laziali, cinque autovetture, due società commerciali e numerose quote societarie di aziende operanti nel settore edilizio ed immobiliare.