“Liberalizzare le spiagge ancora da assegnare. Salviamo le famiglie”

8 febbraio 2012 | 15:03
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“Liberalizzare le spiagge ancora da assegnare. Salviamo le famiglie”

A Roma la giunta nazionale di FederBalneari Italia. Papagni e Maurelli: “Tutelare la categoria del turismo balneare”

Il Faro on line – Questa settimana si è tenuta la riunione di Giunta di Federbalneari Italia per affrontare la questione del rinnovo delle concessioni dopo il 2015, all’ordine del giorno la valutazione per la predisposizione di un documento unitario, condiviso da tutte le sigle sindacali, da presentare al Ministro Gnudi per l’incontro del 23 Febbraio.

Si è ipotizzata una proposta concreta che può rappresentare tutta l’imprenditoria balneare e che possa essere condivisa con le strategie di liberalizzazione e soprattutto con l’obiettivo del Decreto Liberalizzazioni: far ripartire la crescita e rimuovere quegli ostacoli che frenano le potenzialità di sviluppo del settore.

“Il Governo dovrà andare in Europa a spiegare cos’è il sistema Balneare italiano – dichiara il Presidente Renato Papagni – La situazione italiana è infatti particolare, il 70 % delle coste non è impegnato da concessionari, e sono ancora libere e da assegnare. Spiega Papagni – Se l’attuale compagine Governativa e la Comunità Europea hanno intenzione di ragionare in termini di liberalizzazioni, ciò può avvenire anche subito, ma si dovranno mettere all’evidenza pubblica tutte le spiagge non ancora in concessione. I concessionari balneari, molti di questi a conduzione familiari, che hanno contributo al successo del made in Italy, non possono partecipare ai bandi di gara”.

Come risolvere la situazione?

“Nell’ottica della migliore qualità dei servizi, nell’aggregazione, nella difesa dell’ecosistema, gli attuali concessionari debbono poter  fare programmi di “investimento” che, in funzione dei piani di ammortamento, potranno godere di concessioni che vanno dai 6 ai 20 anni, senza bando di gara. E’ inoltre opportuno chiarire che tutte le sigle di rappresentanza hanno inviato al Ministero documenti più o meno articolati che costituiscono però un fronte non unitario e certamente non in grado di essere una interlocuzione forte”.

Sull’argomento interviene anche il Direttore di Federbalneari Italia Marco Maurelli: “Il nostro no alle aste rappresenta di fatto la tutela a tutti i costi del sistema e della categoria del turismo balneare italiano. Dobbiamo anche riconoscere l’importante  ruolo che continuano e dovranno continuare a svolgere le famiglie di concessionari in Italia per far decollare un turismo di qualità che rappresenta una vera e propria eccellenza del sistema economico del nostro Paese. Federbalneari Italia sollecita la costituzione di un tavolo unitario per la stesura di un documento unitario da presentare al Ministro Gnudi”.

“Anche la Oasi Confartigianato, – prosegue Maurelli – nella persona di Giorgio Mussoni è da sempre su questa linea, Papagni ha aderito alle valutazioni dello stesso Mussoni che ha cercato fortemente il dialogo con le altre rappresentanze, raccogliendo solo sentiti rifiuti in più di un’occasione”.

“E il caso di denunciare chiaramente le responsabilità di chi, da una parte sostiene di voler difendere gli interessi del sistema balneare, ma dall’altra divide e disunisce l’aggregazione di forze che probabilmente se unite, potrebbero dare quel taglio di rappresentanza, che è mancato da sempre al sistema balneare.

“Forse questa è l’ultima occasione. – chiude il Presidente Renato Papagni – Ci batteremo contro le aste, non possiamo pensare di essere considerati responsabili da chi ci vuole strumentalizzare, creando forti danni per mancanza di dialogo, forse anche per motivazioni del tutto estranee agli interessi dei balneari, e che  sembrano vadano ad interessare il piano personale”.